Olmo di Bergemolo

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Ulmus glabra (Ulmaceae)

 

Questo maestoso olmo è uno dei pochi rimasti a guardia delle chiese del Piemonte. La sorte di questo albero monumentale sembrava segnata quando anni fa ne era stato richiesto l’abbattimento da due delle tre famiglie che ne sono tuttora proprietarie, per fortuna l’opposizione di una di queste ci permette di poterlo ammirare ancora oggi in tutto il suo splendore.

L’olmo, che giace sul sagrato della piccola chiesa di San Michele nella borgata di Bergemolo (CN) è stato messo a dimora nel 1620, nello stesso anno della costruzione della chiesa, questo stabilisce la sua età a circa 400 anni.

Le condizioni fitosanitarie dell’olmo secolare sono discrete in quanto ha subito nel tempo la perdita di una delle tre branche principali che ha causato la formazione di una cavità discendente nel fusto che è stata recentemente trattata con del lamierino di piombo per evitare che l’acqua piovana si infiltri nel tronco. Negli ultimi anni sono stati sostenuti anche interventi di potatura di contenimento e rimonda dei rami secchi.

Nonostante le sue condizioni non siano ottimali la pianta, che possiede un’altezza di 35 m e una circonferenza del tronco di 6.20 m, continua indisturbata a regalarci la sua verde chioma ogni anno.

 

Come raggiungerlo:

Da Cuneo si raggiunge Borgo S. Dalmazzo da qui, attraversando la Valle Stura di Demonte, si raggiunge Demonte dove percorrendo una ripida e stretta strada tra i boschi si arriva a Bergemolo e alla chiesa di S. Michele.

Scheda botanica dell’olmo montano:

Specie Europeo-Caucasica, è diffusa in quasi tutto il territorio italiano principalmente nel piano montano fino ai 1600 m di quota.

L’olmo di montagna è considerato specie miglioratrice del suolo in quanto le sue foglie sono ricche di proteine.

La specie può formare piccoli gruppi di alberi, si adatta bene a vivere in presenza sia di latifoglie eliofile sia di specie sciafile, l’importante è che il terreno sia fertile, fresco e ben areato.

Le foglie dell’olmo montano erano usate un tempo come foraggio per il bestiame. Il legno è oggi utilizzato soprattutto in marineria, data la sua lunga durata a contatto con l’acqua e la sua resistenza meccanica (è un legno quasi impossibile da rompere).

L’olmo è una specie soggetta all’attacco di un fungo che provoca una malattia mortale per la maggior parte delle piante di questa specie, la grafiosi dell’olmo. Per fortuna l’olmo di montagna risulta essere più resistente di quello campestre alla malattia, probabilmente perché si riproduce solo per seme e non per polloni come quest’ultimo.

 

Foto: http://mapio.net/pic/p-79956843/

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Contatti

12014 Bergemolo(CN)

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