Villa La Magia

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Situata su un’altura alle pendici settentrionali del Montalbano, la villa, domina incontrastata la zona circostante, ergendosi con la sua compatta massa quadrata di residenza fortificata che ha assunto nel corso dei secoli.

Quello della Magia rappresentò il primo investimento granducale sulle pendici orientali del Montalbano; ad esso seguì, una decina d’anni più tardi, la costruzione delle Ville di Artimino e di Montevettolini. Queste insieme alle Ville di Cerreto Guidi e dell’Ambrogiana, oltre ad essere un comodo punto d’appoggio e di sosta durante le battute di caccia a cui i granduchi si dedicavano nella loro riserva venatoria sul Montalbano, il “Barco Reale Mediceo”, costituivano anche un valido sistema per l’amministrazione e il controllo produttivo delle loro proprietà.

Il dipinto eseguito da Giusto Utens pochi anni dopo la conclusione dei lavori di sistemazione della villa, coglie pienamente il carattere che doveva avere la proprietà al tempo di Ferdinando I. Anche gli edifici che attorniano la dimora, insieme alle figure che animano la scena, sottolineano la natura tipicamente agricola e di ‘svago’ della tenuta: davanti alla residenza alcuni gentiluomini giocano a pallacorda, mentre in primo piano si svolge una scena di caccia al cervo. La zona era evidentemente alquanto ricca di selvaggina.

Assegnata da Ferdinando I, al presunto figlio di Francesco I e di Bianca Cappello, don Antonio de’ Medici, la proprietà fu venduta nel 1645 da Ferdinando II al fiorentino Pandolfo Attivanti.

Con la fattoria, la villa rimase degli Attavanti fino al febbraio 1752, anno in cui, si estinse questa famiglia e i loro possedimenti passarono ai baroni Bindaccio e Leone Ricasoli. Nel 1766 Giulio Giuseppe Amati acquistò la proprietà. Alla sua famiglia si deve la definitiva sistemazione di una parte del giardino, sul cui lato di levante promosse anche la costruzione della limonaia in corrispondenza di quella più antica fondata dagli Attavanti intorno al 1715, e l’erezione del monumentale cancello (1797 circa), situato all’inizio della strada di accesso alla proprietà.

Per eredità della famiglia pistoiese, estintasi nel 1863, la proprietà è infine passata ai Conti Amati Cellesi. Dal Duemila la villa è di proprietà del Comune di Quarrata.

Proprio il Buontalenti, in quanto architetto ufficiale del granduca Francesco I, si occupa probabilmente della ristrutturazione della villa e della realizzazione del lago artificiale, che vediamo rappresentato nella lunetta di Giusto Utens.

La Magia diviene quindi importante punto d’appoggio per le battute di caccia nel vicino Barco Reale, bandita di caccia della famiglia realizzata al centro di alcuni importanti possedimenti medicei, che costituiscono un valido sistema per l’amministrazione il controllo delle proprietà, all’interno del già forte dominio mediceo nella zona del Montalbano.

E’ proprio al ritorno da una battuta di caccia, che l’imperatore Carlo V si reca in visita alla Magia nel maggio del 1536, come ci testimonia la “brocca di rame” da cui quest’ultimo avrebbe bevuto e tutt’oggi conservata all’interno della villa.

La funzione della Magia rimane così fortemente legata al “Barco Reale Mediceo”, istituito ufficialmente nel 1626 da Ferdinando II, fino al 1645, anno in cui la villa viene acquistata dalla famiglia Attavanti.

E’ il 1645 quando la Villa e la fattoria della Magia vengono vendute da Ferdinando II de’ Medici a Pandolfo di Ottavio Attavanti, membro di una nobile casata di Castelfiorentino. Con la famiglia Attavanti profonde sono le trasformazioni subite dalla villa, a partire dalla realizzazione dello scalone monumentale, per raggiungere le stanze di rappresentanza del piano nobile.

Interventi significativi si succedono già a cavallo tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, con la costruzione della cappella esterna dedicata a Santa Verdiana e la realizzazione del giardino a parterres in asse rispetto alla facciata meridionale della villa.

Sono questi gli anni in cui si pone mano anche alla sistemazione del cortile interno alla villa, nel quale vengono messe in risalto le colonne che anticamente sostenevano il loggiato che si affacciava sul cortile a ovest.

La villa ospita concerti ed esposizioni d’opere d’Arte sia temporanee sia permanenti.

(fonte: http://www.villalamagia.com/)

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