I pizzi bianchi
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Nel comune di Serrara Fontana, dalla frazione di Noia, attraverso una vecchia mulattiera, seguendo un percorso non segnalato, si arriva ai Pizzi Bianchi, una vera e propria mostra d’Â’arte della natura, costituita da “menhir” di tufo bianco che fuoriescono dal terreno e a tratti simili a pinnacoli di una cattedrale. I “Pizzi di Don Andrea” sono un esempio di argillificazione di piroclastiti ottenuti grazie allÂ’incessante azione erosiva del vento e delle acque meteoriche che impattano su millenarie rocce trachitiche, modellandone in continuazione la forma. Gli ambienti sono multipli e su più livelli, con grotte e anfratti naturali non sempre visitabili. Intorno lÂ’ambiente non è meno interessante, una collina, un tempo coltivata a vigneto, ora ricoperta da verdi erbe mediterranee, segni di pastori e di grandi greggi di pecore e caprette, un boschetto di querce a strapiombo su un burrone alto più di cento metri, scavato dallo scorrere delle acque della Sorgente di Olmitello. La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea: ginestre, lentisco (Pistacia lentiscus), Ferula communis, finocchietto marino (Crithmum maritimum), Acacia spp., salvo poi imbattersi allÂ’’improvviso in uno scenario completamente diverso, spoglio, con qualche agavi a far da contorno. Durante questa passeggiata in discesa fino all’Â’isolotto di S. Angelo, è possibile osservare le rovine dÂ’una vecchia polveriera site, fino ad attraversare il vecchio villaggio dei pescatoi per poi arrivare a Fumarole, dove è possibile cuocere patate ed uova sotto la sabbia a 100°C.
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