Cece di Cicerale

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Il cece di Cicerale è un legume molto antico e prende il nome dalla sua zona di origine, Cicerale appunto, paesino del Cilento. LÂ’’origine del toponimo Cicerale è spiegato dal motto latino che campeggia sullo stemma comunale, accanto ad una piantina di ceci “Terra quae cicera alit”: “terra che nutre i ceci”.
La coltivazione in questa zona prevede solo 25 ettari di campi coltivati a ceci! Il cece di Cicerale è più piccolo e scuro del cece normale, ma ne ha una maggiore resa poichè in cottura cresce molto.
ÈÂ’ una pianta piccola, dal portamento semi prostrato, che non necessita di acqua durante la coltivazione e che cresce nelle condizioni pedoclimatiche più difficili, per questo la sua coltivazione è molto diffusa ancora oggi nei paesi di origine: Iran, Pakistan e India.
In Italia la sua coltivazione è molto ridotta e rimane legata alle tradizioni agricole e alimentari del Sud Italia, ma in un passato non molto lontano i ceci si alternavano comunemente al grano e agli altri cereali, apportando alla dieta dei contadini una alta percentuale di proteine. Per coltivarlo si seguono i criteri dell’agricoltura biologica. Il terreno accidentato e la presenza sulla pianta di baccelli molto vicini al terreno impediscono l’utilizzo di una trebbiatrice semovente.
Quando il seme è maturo, le piante vengono estirpate, poggiate su sacchi di iuta, coperte e poi abbacchiate con grossi bastoni di legno; in seguito i baccelli vengono separati per ventilazione e infine, confezionati.

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