Parco Nazionale dell’Asinara
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L’isola dell’Asinara è situata all’estremità nord-occidentale della Sardegna. È, per superficie, la seconda isola sarda dopo Sant’Antioco, e presenta una forma stretta e un andamento della costa molto frastagliato. La conservazione di alcune aree, ancora oggi integre e selvatiche, patrimonio unico e inestimabile, è stata possibile grazie alla storia particolare di quest’isola, che prima l’ha vista stazione sanitaria di quarantena, poi campo di prigionia nella Prima Guerra Mondiale e infine uno dei principali carceri italiani durante il periodo del terrorismo degli anni Settanta.
FLORA
Uno studio botanico, eseguito dal professore Emanuele Bocchieri nel 1988, ha segnalato quasi 700 tra specie e sottospecie botaniche. Le famiglie numericamente più rappresentate sono le composite, le leguminose e le graminacee, che insieme alle ombrellifere e alle scrofulariacee, rappresentano circa la metà della flora spontanea dell’isola.
Caratterizzata da vaste superfici di roccia affiorante, l’isola presenta una copertura vegetale prevalentemente costituita da piante arbustive sempreverdi. È possibile individuare vari tipi di macchia a seconda della specie prevalente o caratteristica: a lentisco (Pistacia lentiscus) e olivastro (Olea oleaster), a euforbia (Euphorbia dendroides), a ginepro (Juniperus phoenicea) che caratterizza il paesaggio per gli effetti verdi, gialli e rossi e a Cistus monspeliensis.
L’aree costiera occidentale è ripida e rocciosa, quasi totalmente inaccessibile dal mare a causa delle falesie che in alcuni punti raggiungono i 200 metri. Qui la vegetazione è caratterizzata dalla presenza di specie alofile in cui predominano il Crithmum maritimum, il Limonium acutifolium e l’Erodium corsicum.
La costa orientale, al contrario, è generalmente bassa e rocciosa. Qui si alternano cale sabbiose e stagni salmastri e sulle spiagge vivono specie che con il loro apparato radicale si fissano alle sabbie come l’Agropyron junceum, la graminacea comune, e l’Ammophila litoralis o sparto pungente.
Nell’isola sono presenti diversi endemismi, circa 30, di cui 3 sono esclusivi della Sardegna: Centaurea horrida, specie di antica origine conosciuta come fiordaliso spinoso; Limonium acutifolium, presente lungo tutta la costa litoranea dell’isola, che soprattutto da giugno a settembre conferisce un elemento di colore alle coste rocciose; Limonium laetum, pianta rara ed in notevole diminuzione. Altri endemismi particolarmente interessanti dal punto di vista fitogeografico sono: Astragalus terraccianoi, Erodium corsicum, Leucojum roseum e Allium parciflorum.
FAUNA
L’isola riveste a livello internazionale un ruolo importante nella conservazione e riproduzione della fauna selvatica che annovera diverse specie rare e in via di estinzione. Fra le entità endemiche possono essere ricordate la luscengola, un rettile squamato, la lepre sarda e la crocidura rossiccia. Fra le specie sardo-corse la piccola lucertola algiroide nano, il barbagianni di Sardegna, il pigliamosche, il quercino e il muflone. Fra tutti va ricordato l’asino bianco da cui l’isola prende il nome, animale dalle piccole dimensioni, originale per la colorazione bianca del mantello, il colore rosa della pelle e la parziale pigmentazione dell’iride, percepita di colore rosa-celeste.
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