Giardino all’interno del Palazzo La Serenissima
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Conosciuto anche come Palazzo Campari, il Palazzo La Serenissima è stato progettato negli anni ‘60 da Ermenegildo ed Eugenio Soncini, in via Turati 29, a Milano. Esempio di una serie di realizzazioni che, negli anni del boom economico, furono rappresentative di un nuovo potere comunicativo dell’industria italiana. L’edificio è caratterizzato, sin dall’origine, dal colore brunito delle strutture metalliche di facciata, dai vetri fumè, del sistema a “curtain walls” e da pannellature verniciate sul retro di marrone che lo hanno reso, per la sua epoca, moderno e tecnologicamente avanzato, nonché sperimentale.
Nel 2012 è stato restaurato, per conto di una banca straniera, dallo studio Park, con interventi sulla facciata ed adeguamento degli impianti, preservandone però l’architettura originale.
IL PROGETTO
La riprogettazione del giardino interno, danneggiato dai lavori e non adatto al contesto, è stato affidato all’architetto paesaggista Marco Bay, che ha eliminato tutta la vegetazione salvo sette esemplari di Gingko biloba e una magnolia (Magnolia grandiflora). L’area interessata all’intervento, di circa 3.000 metri quadrati di superficie, appoggiati su un garage sotterraneo, presentava due importanti limitazioni poi trasformate in punti di forza: la ridotta profondità del terreno (soltanto 40 centimetri) e la presenza grosse griglie di areazione rotonde, di misure diverse e disposte in modo casuale.
Giocando con queste ultime, dipingendole di grigio e realizzando una serie bordure lunghe e strette, Bay ha creato un nuovo ordine e una innovativa suddivisione degli spazi. La superficie del terreno è ricoperto uno strato di ghiaia scura che si accorda con il colore nero dell’edificio e riduce i costi di manutenzione e il consumo idrico.
Attentamente calibrata è stata la scelta delle piante: giocata su poche specie ripetute, diverse ed armoniose per tessiture, contrasti di forme e cromatismi eleganti: sempreverdi, fogliami variegati di bianco, fogliami dorati in autunno, fioriture successive bianche e rosa, assicurano colore e mutevolezza nel succedersi delle stagioni. Protagonisti alcuni Cornus controversa ‘Variegata’, ripetuti più volte, che presentano fogliame luminoso e portamento a palchi irregolari che si evidenzia quando sono spogli. Tra le altre piante si segnalano, in particolare, le bergenie Bergenia crassifolia, le begonie Begonia grandis evansiana, i mirti Myrtus communis tarentina e le graminacee Molinia caerulea ‘Karl Foerster’.
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Contatti
Via Turati, 29 - Milano(MI)
Altre info
Gratuito
il giardino è visibile dalla strada, grazie alla grande vetrata; per entrare singolarmente, occorre chiedere il permesso al portinaio. Per visite guidate, contattare il paesaggista.