Il giardino di Fabrizio Sintoni e Luca Bacci

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Il giardino di Fabrizio Sintoni e Luca Bacci si trova a Carpinello (FC), giardinieri di professione con la passione per la riproduzione delle peonie a partire da seme. In particolare, gli ibridi di Paeonia rockii, splendida peonia arborea che prende il nome da Joseph Rock, originaria delle montagne del Gansu e delle province adiacenti in Cina, che fioriscono in grande quantità nel loro paradiso botanico, nel quale cantano mille uccellini, rane, raganelle e grilli. Il giardino si estende per circa un ettaro in pianura ed è formato da una parte più antica e boscosa, risalente a 35 anni fa, e una più recente, soleggiata, e ancora in parte in via di realizzazione.

Racconta Fabrizio: «Il terreno apparteneva ai miei nonni contadini e io, appassionato di giardini fin da piccolo, ha sempre dovuto combattere con loro per piantarvi, di nascosto,  specie e varietà ornamentali, mentre loro volevano coltivare solo l’orto. Il mio sogno pribito era riuscire a innalzarvi una collina, per nascordere un grande capannone industriale vicino, e alla fine ci sono ruscito: approfittando della terra di scavo per un canale che ho dovuto fare, ho finalmente creato il movimento terra che mi serviva. Poche le piante preesistenti: un abete bianco e un abete rosso, chiaramenti vecchi alberi di Natale, un Cercis siliquastrum, un Gingko biloba e una sequoia. Tutto il resto l’ho piantato io, molto partendo da semi, talee e polloni, provenienti da altri giardini».

La zona più vecchia del giardino, dice, è praticamente una giungla. Fra le innumerevoli piante  – alberi, arbusti, perenni, acquatiche – arbustive inserite nel tempo vi sono betulle, viburni, agnocasti, mirti, Chamaerops humilis, Crataegus, tillandsie, bromeliacee, l’agrume rustico e spinosissimo Poncirus trifoliata e buddleie, fra cui Buddleia salviifolia, le cui grandi infiorescenze azzurre profumano di vaniglia: endemica in gran parte dell’Africa meridionale e orientale, dove cresce su pendii rocciosi, lungo i margini della foresta e corsi d’acqua, descritta e nominata da Lamarck nel 1792, ha foglie simili a quelli della salvia, allungate e grigie. Un’altra specie rara è Schisandra rubrifolia, un rampicante legnoso rustico, dai fusti sottili e dai fiori simili a quelle di una magnolia, ma rosso cremisi così come Dregea sinensis, chiamata anche Wattakaka sinensis, un rampicante cinese sempreverde che profuma come un giglio; alto circa 3 metri, ha foglie cuoriformi allungate, verde intenso sulla pagina superiore e ricoperte da una fitta peluria grigia in quella pagina inferiore, e, in estate, mazzetti di piccoli fiori a stella, profumatissimi, bianco crema con striature rosse: »È un po’ freddolosa, ma bellissima per il nostro Centro-Sud», suggerisce Fabrizio.

La zona più nuova ed esposta al sole è caratterizzata da una serie di muretti a secco che sorprendono in un giardino di pianura: «Vi crescono molte piante grasse, graminacee e mediterranee, che sono le piante del futuro, visti i cambiamenti climatici», dice Fabrizio. Anche qui, il tripudio della vegetazione è incredibile. Fra le innumerevoli presenze botaniche vi sono molte bulbose, fra cui iris, scille, tulipani, nerine, allium e asfodeli, meli da fiore, peonie, cisti, Teucrium fruticans, papaveri, aquilegie, borraggine, Centranthus ruber, Lychnis coronaria, Eryngium, Dianthus superbus, pulmonarie, carciofi, in accostamenti ora deliziosi, ora spettacolari.

l giardino è attraversato da piccoli sentieri in pietre, sassi e mattoni, con inserti di vetro, e ornati da grosse bottiglie che si sono rivleate utili, oltre che suggestive: «Funzionano un po’ come mini serre o terrarium, e le felci sembrano fare a botte per nascervi!», scherza Fabrizio, «Scegliamo le piante in base al nostro gusto e cercando di avere fioriture tutto l’anno, quindi per esempio abbiamo anche molti aster settembrini, bulbose e Osmanthus fragrans per l’autunno, Edgeworthia chrysantha e altri arbusti precoci per l’inverno. Soprattutto, ci piace sperimentare specie e varietà insolite e nuove, provenienti da tutto il mondo, per acclimatarle e poi proporle ai nostri clienti». Interviene Luca: «Il giardino è aperto alle visite, ma solo su prenotazione perché siamo sempre in giro per lavoro. Ci fa però piacere che le persone vengano a visitarlo e scoprano così nuove piante, i loro milli profumi e che i giardini anche apparentemente selvatici hanno tanta bellezza».

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Contatti

Via Bianco da Durazzo 12 - Carpinello (Forlì Cesena)()

+39 3479453688

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