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Villa Fracanzan Piovene, residenza storica della famiglia Fracanzan, si trova al centro di un ampio complesso di antichi fabbricati. È stata costruita nel 1700 da Francesco Muttoni, architetto barocco, con vaghi richiami all’architettura palladiana nella facciata principale e con rifiniture barocche.

LA VILLA
La monumentale struttura in stile barocco, abbastanza rara nel Veneto, è arricchita da numerosi elementi decorativi della tradizione palladiana. A lato della villa sorge un’imponente barchessa, a dodici archi, che raccorda il nuovo fabbricato alla preesistente corte trecentesca. Particolare interessante del complesso è l’anfiteatro collinare per gli spettacoli all’aperto. All’interno della villa è possibile ammirare la cucina d’epoca che ospita la collezione di rami e l’acquaio di marmo rosso che Napoleone voleva portare al Louvre. Inoltre, camere con letti a baldacchino, sala del plebiscito e del biliardo, grandi saloni e sale da pranzo, testimoniano l’arredamento e la storia dei secoli passati.

IL GIARDINO
Tutta l’area del giardino è cintata da mura e presenta grandi viali prospettici e due peschiere lunghe più di 500 m che si inseriscono tra boschi e aree coltivate. Nel 1700 fu progettato e realizzato il “serraglio” per lasciarvi liberi gli animali. Di fronte alla villa si trova il giardino formale con siepi di bosso (Buxus sempervirens) e quattro monumentali tassi (Taxus baccata), il “brolo” con alberi da frutta e gli orti.

IL MUSEO
Gli ambienti rurali, i loro arredi e gli attrezzi agricoli costituiscono il museo “Vita quotidiana e lavoro in villa”. Esso è allestito all’interno della barchessa, nei locali della vecchia falegnameria, e custodisce tutti gli strumenti in uso nei tempi passati: pialle, seghe, sgorbie, calibri, succhielli. La vita contadina nell’azienda agricola è testimoniata anche dall’abitazione del gastaldo, restaurata con cura, in cui si possono ammirare la cucina, la camera da letto e del telaio, la cantina e il locale per il bucato. Nei granai, inoltre, sono raccolte numerose macchine e attrezzi dell’800, mentre, all’esterno, è presente una collezione dei primi motori agricoli e di trattori, segno del cambiamento nella lavorazione dei campi avvenuto negli ultimi cento anni, a seguito della meccanizzazione.

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