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Il Parco Arte Vivente (PAV) occupa l’area di una industria metalmeccanica torinese dismessa nei primi anni ’90. Inaugurato nel 2008, il PAV si propone come centro sperimentale d’arte contemporanea in movimento; non come contenitore statico ma come territorio artistico in evoluzione che muta la sua forma sulla base delle manifestazioni temporanee, installazioni permanenti e sperimentazioni artistiche che vi hanno luogo. Occupa una superficie totale di 23.500 mq di cui solo 750 mq destinati a un edificio, una sorta di cellula ottagonale, contenente servizi, aule e laboratori didattici, vani di sosta e il percorso espositivo che accoglie l’installazione “Bioma” dell’artista Piero Gilardi.

Concepita secondo i principi dell’architettura bioclimatica, la struttura è perfettamente integrata col paesaggio circostante grazie a riporti di terra che riducono le dispersioni termiche e formano una collina, che mette in comunicazione la piazza pedonale con la corte interna.
Il tetto dell’edificio ospita il “Jardin Mandala” progettato da Gilles Clément: un giardino pensile di circa 500 mq costituito da Sedum e graminacee su un fondo di sabbia e pigmenti.
L’area verde del Parco è principalmente costituita da un prato pianeggiante, privo di percorsi tracciati, destinato ad ospitare le installazioni artistiche, tra cui “Pedogenesis” di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, “La Folie du Pav” di Emmanuel Louisgrand e “Taking Over” di Andrea Gedin, e la prima installazione permanente, “Trèfle” dell’artista Dominique Gonzalez-Foerster, realizzato con un terrapieno di terra rinforzata, a forma di quadrifoglio, rivestito completamente di verde; la sua forma s’ispira alle chiese etiopi copte interrate di epoca medioevale, dalla pianta a croce greca, e, al tempo stesso, rappresenta un elemento naturale la cui scoperta porta fortuna.

A seconda degli eventi proposti dal PAV, nel prato vengono tracciate delle superfici con sfalci ad altezze variabili per aumentare il contrasto tra l’elemento naturale e l’opera d’arte istallata, definendo così dei percorsi di volta in volta differenti.

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