Roverella di Tricarico
This post is also available in: English (Inglese)
Quercus pubescens Willd.
L’albero misura 19 metri in altezza e la circonferenza è di circa 6 metri. Età stimata oltre 600 anni.
La roverella è un albero originario dell’areale del Mar Nero ed appartiene alla famiglia delle Fagaceae.
Grazie al suo apparato radicale fittonante è molto resistente alla siccità. E’ una pianta che ama il sole e le alte temperature ma grazie alla rusticità che la contraddistingue resiste bene anche al freddo.
In Italia è presente in tutte le regioni, preferibilmente su terreni calcarei esposti a sud tra i 200 e gli 800 mt di altitudine. In Basilicata è molto diffusa nei terreni agricoli ex seminativi ed è un’essenza tipica dei querceti mesofili e meso-termofili della regione.
Il legno, nonostante sia composto da fibre irregolari che ne rendono difficile la lavorazione, viene utilizzato per la costruzione di attrezzatura agricola, nel settore navale e ferroviario (traversine) ma é anche un ottimo combustibile, grazie alla sua durezza.
In passato le ghiande di roverella venivano destinate all’alimentazione dei maiali oppure utilizzate fresche per fare un tipo di pane.
Quercus pubescens
-biologia ed ecologia
I boschi di roverella sono poco densi e luminosi ed al loro interno crescono altre specie eliofile, come sorbi, ornielli, ginepri, ginestre, cisti; si tratta in generale di boschi cedui, poco sviluppati e talvolta degradati allo stato di cespuglieti. La roverella mostra spesso caratteri intermedi con molte altre specie di querce, certamente a seguito di ibridazioni.
-distribuzione
Il suo areale comprende l’Europa centrale e sud orientale; in Italia la si ritrova in tutte le Regioni ed è la più diffusa fra tutte le querce, ad altezze comprese fra il livello del mare ed i 1000 (1500) m, confinando con la fascia del faggio.
-importanza e uso
Il legno è duro, tenace e durevole, ma di difficile lavorazione; in passato era impiegato per la costruzione di navi, traversine ferroviarie, palificazioni, ponti, fortificazioni. La corteccia è ricca di tannini ed un tempo venivano preparati decotti ed impacchi per la cura di affezioni della pelle, per la cicatrizzazione delle ferite o come antidiarroico. Le ghiande costituiscono un ottimo alimento per i suini, ma in passato, in tempi di carestia, se ne cibava anche l’uomo. In tempo di guerra venivano anche torrefatte per ottenere surrogati del caffè.
This post is also available in: English (Inglese)
Contatti
Tricarico(MT)