Roverella di Villa Saffi

This post is also available in: English (Inglese)

Quercus pubescens Willd.

Questo esemplare ha un’altezza di circa 22 m e una circonferenza del fusto di circa 3,8 m.

Grazie al suo apparato radicale fittonante è molto resistente alla siccità. E’ una pianta che ama il sole e le alte temperature ma grazie alla rusticità che la contraddistingue resiste bene anche al freddo.

In Italia è presente in tutte le regioni, preferibilmente su terreni calcarei esposti a sud tra i 200 e gli 800 m di altitudine.
Il legno, nonostante sia composto da fibre irregolari che ne rendono difficile la lavorazione, veniva utilizzato per la costruzione di attrezzatura agricola, nel settore navale e ferroviario (traversine) ma é anche un ottimo combustibile, grazie alla sua durezza.
In passato le ghiande di roverella venivano destinate all’alimentazione dei maiali oppure utilizzate fresche per fare un tipo di pane.
Gli esemplari di Villa Saffi erano due ma uno è morto e l’altro versa in condizioni fitosanitarie critiche.

 

Quercus pubescens

-biologia ed ecologia

I boschi di roverella sono poco densi e luminosi ed al loro interno crescono altre specie eliofile, come sorbi, ornielli, ginepri, ginestre, cisti; si tratta in generale di boschi cedui, poco sviluppati e talvolta degradati allo stato di cespuglieti. La roverella mostra spesso caratteri intermedi con molte altre specie di querce, certamente a seguito di ibridazioni.

-distribuzione

Il suo areale comprende l’Europa centrale e sud orientale; in Italia la si ritrova in tutte le Regioni ed è la più diffusa fra tutte le querce, ad altezze comprese fra il livello del mare ed i 1000 (1500) m, confinando con la fascia del faggio.

-importanza e uso

Il legno è duro, tenace e durevole, ma di difficile lavorazione; in passato era impiegato per la costruzione di navi, traversine ferroviarie, palificazioni, ponti, fortificazioni. La corteccia è ricca di tannini ed un tempo venivano preparati decotti ed impacchi per la cura di affezioni della pelle, per la cicatrizzazione delle ferite o come antidiarroico. Le ghiande costituiscono un ottimo alimento per i suini, ma in passato, in tempi di carestia, se ne cibava anche l’uomo. In tempo di guerra venivano anche torrefatte per ottenere surrogati del caffè.

This post is also available in: English (Inglese)

Contatti

C/o Villa Saffi, via Comugno - Forlì(FC)

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione per fornirti una esperienza di navigazione personalizzata