Profumo ‘Violetta di Parma’

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L’esistenza del profumo “Violetta di Parma” è dovuto alla passione, per questo fiore, della Duchessa Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone Bonaparte, che seppe conquistare l’amore e la fiducia dei suoi sudditi governando per un lungo periodo in pace e prosperità.
La violetta odorosa (Viola odorata), il fiore diletto di cui si circondava, è diventato da allora il simbolo della città, quasi oggetto di culto. Maria Luigia amò la viola anche come simbolo e come colore: fu lei ad incoraggiare e a sostenere le ricerche dei frati del Convento dell’Annunciata,che, dopo un lungo e paziente lavoro, riuscirono ad ottenere dalla violetta e dalle sue foglie un’essenza del tutto uguale a quella del fiore.
Nel 1870, decenni dopo la scomparsa della Duchessa, la formula segreta inventata dai frati passa a Ludovico Borsari, figlio di un falegname e proprietario in città di una barberia. Questi lancerà appunto l’essenza cara a Maria Luigia.
Abili creatori, i Borsari realizzarono scatole e confezioni preziose e soprattutto bellissimi vetri lavorati, che caratterizzeranno la produzione Borsari 1870 per oltre un secolo. In seguito, E’ stato istituito a Parma il primo Museo Italiano della Profumeria.
Il museo, diviso in due sezioni, raccoglie la storia della Borsari, dei suoi prodotti e della grafica che ha accompagnato il profumo.

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