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Situata poco sopra Baveno, nel Verbano, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, Villa Brandolini d’Adda fu edificata nel XVI secolo su un antico convento.

È caratterizzata da numerosi elementi architettonici e ornamentali di notevole pregio e circondata da un giardino, l’unico al mondo a contenere quattro stili distinti: all’italiana, all’inglese, alla francese e alla giapponese. Il parco fu disegnato negli anni Venti da Maurice Blonder (che lo definì “il giardino dei suoi sogni”), inserendovi numerosi riferimenti della simbologia cristiana, tra cui un elaborato parterre a forma di giglio e un piccolo roseto dedicato alla Vergine Maria.

Le varie parti si contraddistinguono con flora e vegetazione differenti; in particolare il giardino giapponese contiene felci e rodgersie, mentre nelle parti dei giardini alla francese, all’italiana e all’inglese vi sono ampie zone di peonie arboree ed alberi di pregio, tra cui aceri giapponesi, cedri, ippocastani e due spettacolari Magnolia kobus. Conserva, al suo interno, tutti i tratti tipici dei giardini lacustri dell’epoca: il boschetto di bambù, aceri giapponesi, arbusti da fiori in grandi macchie, le siepi di ortensie e di azalee alte due metri, splendidi alberi, statue e manufatti.
Il parco è stato recentemente restaurato dai precedenti proprietari con l’aiuto di giovani giardinieri olandesi “au pair”: grazie ad un accordo stipulato fra il docente e paesaggista Govert Visser e i proprietari del giardino, Annibale e Ghislaine Brandolini d’Adda, da alcuni anni ospitano un gruppo di studenti olandesi, che trascorrono alcune settimane a lavorare nel giardino in cambio di vitto e alloggio.

Attualmente la struttura è un Bed&Breakfast, chiamato “la Romanica”

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