Castello del Valentino e Orto Botanico
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Il Castello del Valentino fu costruito a partire dal XVI secolo, per volontà di Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, da Carlo e Amedeo di Castellamonte, usando il gusto francese riscontrati nei tetti a falde inclinate. In seguito, fu poi ampliato e trasformato.
Affacciato da un lato sul Po, fu in seguito alterato per lo sviluppo del fronte verso la città, con un grande cortile d’onore chiuso su tre lati, rimaneggiando i due corpi laterali perpendicolari alla facciata, dotata di portico con loggia soprastante e affiancata da due torri quadrilatere.
Dopo la morte di Cristina di Francia, la residenza ebbe successive destinazioni d’uso: scuola di veterinaria nel periodo francese, caserma nel 1824, scuola di applicazione per gli ingegneri dal 1859, infine sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
Le stanze al piano nobile presentano imponenti decorazioni seicentesche ad affresco e a stucco dorato o bianco. Il salone centrale e le stanze alla sua destra, costituenti l’appartamento di Moncalieri, furono affidate ad Isidoro Bianchi ed ai figli.
Nel salone centrale si ammirano affreschi in omaggio alla dama francese, rappresentanti le storie dinastiche filofrancesi dei duchi di Savoia.
La Stanza Verde presenta sul soffitto il Ratto di Europa e apoteosi del toro, e negli scomparti episodi mitologici.
Proseguendo il percorso si incontrano la Stanza delle Rose e la Stanza dello Zodiaco, decorati da stucchi raffiguranti i segni dello zodiaco e le costellazioni, la Stanza del Valentino o della Nascita dei fiori, con al centro del soffitto Flora, le Muse ed il centauro Chirone cui Apollo in volo affida il castello del Valentino, il piccolo Gabinetto dei fiori e la Stanza dei Gigli, anch’essa ornata da ricchi stucchi e fregio con putti recanti gigli.
A sinistra del salone centrale si apre l’Appartamento di Torino, decorato dagli stucchi bianchi di Alessandro Casella e affreschi realizzati da Giovanni Paolo e Giovanni Antonio Recchi.
Si susseguono la Stanza della Guerra, affrescata con episodi con eserciti e artiglierie, la Stanza delle Udienze o del Negozio, la Stanza delle Magnificenze, decorata da vedute torinesi e paesaggi affrescati, la Stanza della Caccia, affrescata sul soffitto con l’effigie di Diana cacciatrice e le ninfe, l’annesso Gabinetto delle Fatiche di Ercole e la Stanza delle Feste.
A sinistra del castello si apre un’area di 27.000 metri quadrati occupata dall’Orto Botanico, fondato da Vittorio Amedeo II nel 1729 e comprendente numerose piante rare e fornito di ampie serre, un erbario e di una Biblioteca, dove sono conservate preziose tavole botaniche del 1700.
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