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L’Oasi di Alviano tocca i Comuni di Guardea, Alviano, Montecchio, Civitella d’Agliano. L’area, di 900 ettari di superficie, si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT5220011) ed è una Zona di Protezione Speciale (ZPS IT5220024). La nascita di questa zona umida è da attribuirsi allo sbarramento, alla fine degli anni ’60, del Tevere. In seguito, vista l’importanza per la biodiversità che assunse questo luogo, la Regione dell’Umbria vi decretò il divieto di caccia.

Dal 1990 il WWF gestisce questa riserva con lo scopo di salvaguardare gli ambienti tipici delle zone umide e ricreare ambienti acquatici scomparsi da oltre un secolo. Ogni anno una moltitudine di uccelli viene ospitata dall’oasi, che vede nel birdwatching una delle attività più praticate al suo interno. Tra le specie avifaunistiche si ricordano il tarabusino e l’airone bianco maggiore, il cavaliere d’Italia e il falco pescatore.

Ma la fauna non si limita ai soli uccelli, ma comprende anche pesci gatto, carpe; tra gli anfibi, il tritone crestato e la rana dalmatina; tra i mammiferi, la nutria, il tasso, l’istrice, la volpe, il cinghiale, e, solo da poco tempo, lo scoiattolo.

La vegetazione vede la sua massima espressione nella presenza del bosco igrofilo con alberi di Alnus glutinosa (ontano nero), Populus spp. (pioppi) e Salix spp. (salici).

Tra la flora, molto varia, di sono vaste distese di Potamogeton, Najas e Ceratophyllum spp.
Nel corso dello sviluppo dell’Oasi sono state costruite torri per il birdwatching, passerelle con capanni attrezzati e un’aula scolastica all’aperto proprio in mezzo alla palude, e i Centro di Educazione Ambientale “Oasi di Alviano”, che svolge diverse attività didattiche e di ricerca scientifica.

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