Giardini di Villa Widmann Borletti

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TRATTO DA: “I giardini dela ville venete”, di Camilla Zanarotti, Silvana Editoriale, per gentile concessione dell’autrice

Il toponimo di Bagnoli e le ampie coltivazioni a vigneto circostanti sono documentate fin dall’XI secolo. I possedimenti, che appartenevano ad ordini monastici, nel 1656 furono messi in vendita per contribuire alle spese sostenute dalla Repubblica di Venezia nella guerra contro i turchi. I domini vennero acquistati dalla ricca famiglia Widmann che nel 1646, grazie al sostegno dato nella guerra di Candia contro il Sultano, era assurta al rango della nobiltà veneziana. I nuovi proprietari diedero avvio a imponenti lavori di trasformazione degli edifici monastici e il progetto della monumentale parte padronale viene attribuito a Baldassarre Longhena. Nel secolo successivo la villa divenne un salotto culturale in cui anche Carlo Goldoni amava trascorrere la ‘villeggiatura’ estiva, ospite del conte Ludovico Widmann, di cui loda, come si legge nel suo Burchiello, la magnificenza e liberalità. Nel piccolo teatro ricavato in uno dei saloni della villa, venivano allestite le sue opere ed era un momento giocoso in cui i nobili ospiti si trasformavano per l’occasione in attori rivestendo i ruoli di Pantalone, Arlecchino, domestici e servette. Il Dominio attualmente ha un’estensione di seicento ettari e il complesso degli edifici è uno dei più importanti del Veneto per grandezza e monumentalità. La lunga e grandiosa facciata si impone sull’intero centro abitato mentre il fronte interno si apre su un giardino all’italiana di gusto settecentesco, ornato da vasi di limoni e impreziosito da centosessanta statue tra cui le più pregevoli sono quelle dello scultore padovano Antonio Bonazza, cui furono commissionate a metà del ‘700. Sono presenti statue a soggetto allegorico o mitologico tra cui i dodici segni zodiacali e numerosi dei dell’Olimpo. Il tema della rappresentazione teatrale, così frequentemente e intimamente legato alla storia del giardino europeo, viene richiamato qui nell’opera di risistemazione del giardino affidata nel 1942 a Tommaso Buzzi, visionario architetto milanese che utilizza la sua ‘vocazione teatrale’ per manipolare fantasiosamente gli elementi architettonici del passato senza cadere nel falso di una ricostruzione. Il giardino antistante il corpo padronale, che si presentava diviso in simmetriche aiuole rettangolari viene unificato in un grande tappeto erboso che termina in un teatro di verzura, ‘scavato’ all’interno di una massa vegetale. Qui, tra quinte di carpini topiati, vengono ricollocate alcune delle antiche statue, personaggi pietrificati che sembrano appena usciti dalle pagine goldoniane.

Oltre ai giardini si stende un Brolo di circa 20 ettari, l’antico frutteto del monastero, all’interno del quale vi sono vigneti, frutteti, un bosco e due laghetti. Vi sono preservate trenta tipologie di vitigni autoctoni. Un lungo viale bordato da un doppio filare di pioppi cipressini conduce al laghetto e tutto il complesso è racchiuso da una cinta muraria del XIV secolo.

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Contatti

Piazza Marconi 63 - Bagnoli di Sopra(PD)

049 5380008

http://www.ildominiodibagnoli.it

Altre info

€ 4,00 adulti; gratuità per bambini fino a 12 anni

per le visite singole, tutti i giovedì; per i gruppi, tutto l'anno su prenotazione.

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