Aglio Storico di Caraglio
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Gli inverni freddi e nevosi, le primavere e le estati fresche e ventilate, grazie alla vicinanza con la Alpi, e il terreno povero di solfati, hanno reso territorio di Caraglio, nella zona pedemontana della Valle Grana, particolarmente adatto alla coltivazione dell’aglio, ingrediente indispensabile di tanti piatti della tradizione piemontese.
A Caraglio, nel corso del tempo, si è sviluppato un ecotipo particolare, favorito dal microclima felice, che si contraddistingue per il sapore delicato, il gradevole profumo, la facile digeribilità, anche se consumato crudo (non “rinviene”) e per la ricchezza di principi antinfiammatori.
La sua coltivazione era confinata perlopiù negli orti famigliari e in caso di produzione in eccesso, veniva venduto ai mercati. Negli ultimi tempi stava rischiando di estinguersi, ma grazie a una famiglia locale, che ha preservato la semente autentica, circa cinque anni fa questo ecotipo è stato recuperato e ne è stata ripresa la coltivazione, secondo le tecniche tradizionali: lavorazioni manuali, niente chimica di sintesi, terreno fertilizzato con letame bovino maturo (possibilmente proveniente dagli allevamenti di Castelmagno), rotazione almeno triennale con leguminose (soprattutto lenticchie e fagioli), cereali (come mais ottofile e” barbarià”, una tradizionale consociazione di segale e frumento, utilizzata in passato per ottenere una farina particolare), patate, cavoli e altro.
Sebbene non tutte le aziende che lo producono siano certificate bio, tutte seguono la metodologia biologica o bio integrata.
Soprannominato “oro bianco di Caraglio”, questo antico ecotipo è diventato un Presidio Slow Food; i suoi produttori si sono riuniti in un consorzio (Consorzio dell’Aglio Storico di Caraglio), che ha, fra i suoi obiettivi, quello di incentivare la ripresa della coltivazione anche in aree marginali incolte, coinvolgendo nuovi produttori.
L’Aglio Storico di Caraglio è rustico e vigoroso, ha il bulbo di dimensioni piccole (20-60 mm), con spicchi affusolati dalle striature color rosso vinaccia. Viene seminato in autunno e raccolto il 24 giugno, giorno di San Giovanni. Dopo la raccolta si pongono i bulbi ad essicare sui graticci (riuniti in mazzi in pannelli, in luogo ventilato, asciutto, luminoso ma non al sole diretto), per almeno 40 giorni, quindi vengono confezionati, rigorosamente a mano, e sono pronti per essere consumati.
La lunga durata delle caratteristiche gustative rende l’Aglio Storico di Caraglio un ingrediente ideale per alcune preparazioni tipiche piemontesi come la soma d’aj (bruschetta con pane casareccio, aglio, olio extravergine e sale), la bagna cauda (salsa a base di aglio e acciughe) e il bagnetto verde.
Alcuni produttori di Aglio Storico di Caraglio
Azienda Agricola Ceaglio Giuliana, via Regina Margherita 125, Bernezzo, tel. (+39) 0171 82002, cell. (+39) 328 4882371
La Fattoria dell’Aglio, via Roma 1, Caraglio, tel. 0171619507, cell. 3355465920 laboratorio via Macagno 22, tel. (+39) 0171 618856, cell. (+39) 347 9095702, email info@fattoriadellaglio.it
Azienda Agricola Biologica Cascina Rosa, località Bottonasco 28, Caraglio, tel. (+39) 0171 619741, email infocascinarosa@gmail.com
Azienda Agricola AG Farming, via Vallera Sottana 125, frazione Vallera, Caraglio, tel. (+39) 0171 619004, cell. (+39) 333 6853399
Azienda Agricola Biologica Armando Ornella, via Bernezzo 133, Caraglio, tel. (+39) 0171 618307, cell. (+39) 333 9375641, email ornella.armando@gmail.com
Azienda Agricola Ferrero Ornella, via Bottonasco 31, Caraglio, cell. (+39) 380 5287921, email er.minio@libero.it
Azienda Agricola Alciati Chiara, via Dante Livio Bianco 24, Caraglio, cell. (+39) 340 0587236, email chiara.alciati@libero.it
Azienda agricola Morre Massimo, Cascina Rittanolo 28, 12023-Caraglio-CN, cell. (+39) 339 7325769 oppure (+39) 338 1186048, email morre@agliodicaraglio.it, sito : agliodicaraglio.it
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Contatti
Consorzio dell'Aglio di Caraglio, via Roma 138 - 12023 Caraglio (CN)(CN)
Referente dei produttori del Presidio: Aurelio Agnese, cell. (+39) 3479095702
info@fattoriadellaglio.it