Barone Ricasoli
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Barone Ricasoli è l’azienda vinicola più antica d’Italia poiché il nome di questa famiglia è legato al vino dal 1141, anno in cui il castello di Brolio, in provincia di Siena, divenne proprietà dei Ricasoli.
I documenti riportano delle prime esportazioni dei vini di Brolio verso Amsterdam e l’Inghilterra già dalla fine del 1600; dai primi del ‘900 vengono esportati in tutto il mondo.
Padre del vino oggi più famoso è stato il Barone Bettino Ricasoli, vissuto tra il 1809 e il 1880: non solo un illustre politico ma anche attento ricercatore e imprenditore vitivinicolo con l’idea di produrre in Chianti un vino di alta qualità capace di competere a livello internazionale con i vini francesi.
L’impegno di Bettino fu l’origine dello sviluppo della viticoltura nel Chianti, grazie all’introduzione di innovazioni economiche e agricole: diede impulso infatti allo sviluppo di strade e ferrovie ma soprattutto spinse i fattori e i mezzadri a cooperare in favore di una produzione di qualità.
La superficie aziendale si sviluppa attorno al castello comprendendo 240 ettari vitati e 26 ettari coltivati a olivi (Olea europaea L.) ed è la più grande del Chianti Classico: su un’estensione totale di 1200 ettari tra i comuni di Gaiole e Castelnuovo Berardenga, di valli, colline e boschi di querce (Quercus spp.) e di castagni (Castanea sativa Mill.): tutte le specie vegetali, ma non solo, godono della bellezza e della grande varietà della terra e del clima di questa area centrale del Chianti.
A partire dagli anni ’90 l’azienda ha dato inizio a un processo di rinnovamento, ormai quasi completo; i vigneti in coltivazione erano vecchi, ammalati, poco densi e con una distribuzione piuttosto casuale delle viti: è stata quindi l’occasione per rinnovare e migliorare i filari in modo tale da ottenere vigneti longevi e adatti a produrre uve di alta qualità. Il miglioramento è avvenuto adottando tecniche di preparazione moderne, utilizzando materiale geneticamente selezionato e sano.
I nuovi sesti d’impianto sono stati impostati sull’alta densità, il numero di piante varia da 5500 a 6600 per ettaro e la forma di allevamento per le viti rosse è il cordone speronato impalcato a 50 cm da terra mentre per i vitigni bianchi è il guyot che permette di sfruttare al meglio la fertilità delle gemme basali.
Per quanto riguarda le varietà d’uva, da secoli sono state studiate e coltivate a Brolio innumerevoli varietà di uva quali quelle che oggi vengono definite “non autoctone” come il “Merlot”, lo “Chardonnay” e il “Cabernet Sauvignon”, oltre all’incredibile varietà di “Sangiovese”, che ha caratterizzato nel tempo il DNA dei vini Ricasoli. Questa ricchezza varietale da qualche anno è oggetto di un progetto di selezione clonale al fine di conservare i più interessanti biotipi di Sangiovese di Brolio, che verranno utilizzati poi per la realizzazione di vigneti più recenti.
I vigneti sono tutti collinari e con altimetrie che vanno dai 180 ai 490 m slm, la maggior parte di essi sono esposti a Sud o Sud-Est. Le principali formazioni geologiche sulle quali ricadono sono tre: “Macigno del Chianti”, “Montemorello” e “Pliocene”.
Il primo è situato al di sopra dei 380 m slm ed è caratterizzato da strati profondi di arenarie di diversa natura e da parti superficiali di marne calcaree e argilliti di color nerastro.
Il secondo, Montemorello, è famoso per le formazioni calcaree di alberese e galestro e si colloca a un’altezza fra i 300 e i 400 m slm.
Il Pliocene è formato da terreni di formazione alluvionale, ricchi di ghiaie e sabbie nella fascia più bassa, vicino al torrente Arbia.
Il clima di questa zona è di tipo continentale e con una piovosità concentrata dei periodi primaverili e autunnali; gli inverni sono miti con rare nevicate e le estati sono calde e siccitose.
Come ricorda una citazione di Francesco Ricasoli, pronipote di Bettino:
“Questa realtà è tra le poche realtà del Chianti Classico capaci di produrre vini dalla personalità molto diversa tra loro all’interno di un unico territorio.
Il merito è delle sue molteplici sfaccettature che ci permettono di declinare in modi molto differenti le caratteristiche di un particolare vitigno e la sua predisposizione alla qualità.
È un concetto antico: i latini dicevano genius loci, oggi parliamo di terroir“.
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Contatti
Cantine del Castello di Brolio - Gaiole in Chianti(SI)
0577 730261
barone@ricasoli.it
Altre info
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