Bosco Verticale
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il Bosco Verticale, situato nel quartiere Isola-Porta Nuova, è formato da due torri residenziali, di 111 metri e 78 metri, con ampie terrazze, nelle quali sono stati piantati oltre 1.000 diversi alberi, piccoli cespugli ed erbacee, per un totale di 11.000 piante, tante quante ne ospiterebbe un normale bosco orizzontale di 7mila metri quadri.
Costruito tra il 2009 e il 2014, su progetto dello Studio Boeri e della paesaggista e agronomo Laura Gatti, in collaborazione con lo studio Emanuela Borio, ha vinto due prestigiosi premi internazionali.
i vantaggi ricavati dalla realizzazione del Bosco Verticale sono molti e importanti: la formazione di un microclima, l’assorbimento di CO2 e polveri sottili, la produzione di umidità e di ossigeno, la riduzione dell’inquinamento acustico e il riparo dal vento. Un sistema di energia fotovoltaica (500 mq di pannelli), eolica e geotermica ne garantisce l’autosufficienza, l’irrigazione delle piante avviene per larga parte attraverso un impianto centralizzato di filtrazione dell’acque grigie. La gestione del verde (concimazioni, potatura, controlli degli ancoraggi, monitoraggio fitosanitario) è centralizzata sia per garantire la conservazione di un alto livello qualitativo, sia per raccogliere i dati utili per valutare nel tempo la funzionalità del sistema. La potatura degli alberi viene effettuata una volta all’anno da un team di scalatori provetti. Gli eventuali attacchi fitosanitari sono controllati biologicamente.
In totale, i due edifici contengono 130 appartamenti, tutti dotati di terrazzo, nessuno dei quali è uguale all’altro dal punto di vista della vegetazione.
LE PIANTE. Sono state scelte soprattutto specie autoctone o comunque naturalizzate nei boschi lombardi, per creare un collegamento visivo e biologico con la Pianura Padana, integrandole però con specie più “ornamentali”, ma simili per esigenze e caratteristiche.
Le piante sono inoltre state selezionate tenendo conto della diversa esposizione delle facciate e disposte di conseguenza, sia per dare loro l’habitat migliore, sia per ottenere il massimo confort degli abitanti: lungo le facciate nord ed est, per esempio, prevalgono le caducifoglie, a sud e ovest i sempreverdi.
Gli alberi sono sono stati valutati oltre che per il loro valore ornamentale, per adattabilità al clima ed esposizione, resistenza strutturale nei confronti del vento, tipo di apparato radicale, capacità di conservare il portamento e l’aspetto naturale in seguito alle potature. Sono quindi stati esaminati in due gallerie del vento: prima in quella del Politecnico di Torino, modellizzati e inseriti in un modello delle torri in scala 1:20; poi in quella di Miami, come piante di dimensioni reali, sottoposte a venti di 190 km orari.
Gli alberi di grandi e medie dimensioni, in particolare, sono stati scelti ad uno ad uno nei vivai di produzione e poi allevati per due anni dalla ditta Perevelli in substrato aerato, per garantire la formazione di apparato radicale contenuto e ricco di radichette capillizie, garanzia di buon attecchimento.
Grazie alla scelta attenta delle piante, le due torri del Bosco Verticale cambiano continuamente colore nel corso delle stagioni, con un susseguirsi di vuoti e pieni, fioriture e presenza e sfumatura dei fogliami, come avviene in un bosco misto naturale.
LE FIORIERE. Sono costituite da grandi vasche in calcestruzzo, di dimensioni variabili. Quelle più grandi, destinate ad ospitare gli alberi di maggiori dimensioni, sono profonde fino a 1 m e arrivano a contenere fino a 5,5 metri cubi di terriccio alleggerito. Sul fondo è stata fissa una rete, alla quale le zolle delle piante più grandi sono state ancorate. Un ancoraggio supplementare, costituito da fasce collegate a un cavo d’acciaio inserito nelle solette dei terrazzi superiori, assicurano gli alberi di maggiori dimensioni.
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