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Il Castello di Querceto, in provincia di Firenze a Greve in Chianti, è dal 1897 di proprietà dei François, una famiglia di origine francese che si trasferì in Toscana nel corso del XVIII secolo al seguito degli Asburgo-Lorena quando venne loro affidato il Granducato di Toscana.

La proprietà si trova nella parte nord-orientale del territorio del Chianti Classico, in una piccola e verdeggiante valle nel comune di Greve in Chianti. Oltre ai numerosi siti d’interesse storico-artistico l’area si caratterizza per la sua incontaminata bellezza, per la sinuosità delle sue dolci e verdi colline ricoperte non solo da vigneti, oliveti e folti boschi ma anche da rustici casali e cascine.

Il comprensorio aziendale si estende per circa 190 ettari, 60 dei quali sono vitati mentre i rimanenti sono da boschi di querce (Quercus spp.) e castagni (Castanea sativa Mill.) oppure ospitano oliveti dalle varietà tipiche del territorio come ‘Frantoio’, ‘Moraiolo’, ‘Leccino’, ‘Pendolino’ e ‘Maurino’.

Qui i vigneti e gli oliveti dell’azienda prosperano sulle pendici della valle a quote comprese fra i 400 e i 530 metri s.l.m. e vengono pertanto classificati come vigneti e oliveti di “alta collina”.

I terreni coltivati si sviluppano quasi interamente intorno al centro aziendale che comprende il Castello e tutta la struttura produttiva, dove recenti e moderne costruzioni sono state aggiunte nel rispetto della tradizione locale e, imitandone lo stile e le cromie, sono sati realizzati in piena armonia con gli antichi edifici.

La filosofia aziendale si fonda sulla valorizzazione di alcune selezioni particolari che nascono da un approfondito studio delle caratteristiche dei vigneti dell’azienda, nel tentativo di esaltare al massimo le potenzialità dei diversi vitigni coltivati in condizioni ambientali differenti tra loro.

Gran parte dei vigneti sono stati messi a dimora tra il 1975 e il 1985, con alcune eccezioni risalenti a 35 anni fa, mentre in epoca più recente sono in via di realizzazione venti nuovi ettari; la densità d’impianto varia dalle 3300 piante per ettaro nei vecchi impianti alle 7575 dei nuovi impianti.

Le forme di allevamento utilizzate sono quelle tradizionali del territorio del Chianti Classico, ossia il cordone orizzontale speronato impalcato a 60 cm dal livello del suolo ed il guyot.

Le pratiche colturali vengono effettuate nel pieno rispetto della compatibilità ecologica della produzione senza tralasciare alti obiettivi qualitativi; per questo motivo i 60 ettari vitati sono stati suddivisi in ventidue differenti vigneti coltivati sul terreno più vocato e con le migliori caratteristiche microclimatiche.

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