Cavoli cappucci della Val di Gresta
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Il Cavolo Cappuccio (Brassica oleracea) venne importato in Europa dall’Asia Minore 600 anni prima di Cristo. Appartenente alla famiglia delle Crucifere, è formato da foglie spesse, sovrapposte l’una all’altra, lisce o ricce, di colore diverso a seconda della varietà, quelle interne sono più chiare di quelle esterne in quanto non esposte alla luce, che formano una palla di 10-20 centimetri di diametro.
In Trentino, i Cavoli Cappucci sono coltivati in Val di Gresta e si caratterizzano per la loro croccantezza e dolcezza. Si distinguono cavoli cappucci da consumo fresco e cavoli cappucci per crauti, la cui differenza sta nelle tecniche e nel periodo di coltivazione: i cappucci per crauti hanno ciclo molto lungo, la foglia spessa resistente alla fermentazione lattica che si svolge durante la produzione dei crauti acidi, mentre i cavoli da consumo fresco hanno un ciclo decisamente più breve.
La raccolta viene eseguita a mano, eliminando le foglie esterne e preparando già il prodotto per il confezionamento, la commercializzazione invece avviene nel periodo compreso tra giugno per le varietà precoci e termina a metà marzo dell’anno successivo. La conservazione deve avvenire in celle frigorifere a temperatura idonea poiché questo ortaggio non è ama il gelo.
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