Eugenio Collavini Viticoltori

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La storia dell’azienda vitivinicola Collavini inizia nel 1896, a Rivignano (UD), con Eugenio Collavini, ma nel 1966 suo nipote Manlio trasferisce le cantine a Corno di Rosazzo, dove acquista il castello dei  Conti Zucco di Cuccanea,  risalente al 1560, che ne è oggi la sede. Esempio di insediamento fortificato, come si evince dalla Torretta che sovrasta le mura a Occidente, eretta a scopo di difesa e di avvistamento, per controllare il territorio circostante, uno straordinario il paesaggio che spazia dalle colline di Rosazzo a quelle di Ruttars e Cormons.

Si tratta della zona produttiva più interessante dal punto di vista qualitativo; queste colline, situate tra le provincie di Udine e Gorizia, con le Alpi Giulie alle spalle ed il mar Adriatico di fronte, creano un anfiteatro dal clima veramente benefico – qui si è sviluppata la grande viticoltura friulana.

Queste  si presentano con un’altitudine compresa tra i 100 e i 350 m slm, hanno terreni di origine eocenica, con un’alternanza di marne, ossia argille calcaree, e arenarie, sabbie calcificate che conferiscono un aspetto molto tipico e per questo localmente vengono chiamati ponca.

I terreni sono di origine alluvionale, magri e sassosi, i cui ciotoli bianchi e levigati che affiorano spesso in superficie, di giorno riflettono la luce verso le piante, e di notte rilasciano il calore assorbito nelle ore più calde, contribuendo così ad attenuare lo sbalzo termico tra il giorno e la notte.

Nel corso dei secoli, il profilo dei pendii più scoscesi è stato modellato dal lavoro di generazioni di viticoltori, che hanno creato un paesaggio interamente terrazzato, spesso circondato da ampie zone boscose che contribuiscono a ridurre il rischio idrogeologico e tutelano la biodiversità sia animale sia vegetale.

Nei vigneti Collavini, la costante crescita qualitativa si coniuga perfettamente con la millenaria tradizione contadina, grazie al mantenimento di antiche pratiche e tradizioni come la raccolta a mano oppure l’attenta cura dei vigneti e l’utilizzo della fruttaia, un ambiente dalla bassa temperatura e con un’ottima ventilazione che favorisce lo sviluppo delle tonalità aromatiche dei vini.

Qui tra i vitigni coltivati, oltre al più tradizionale Pinot Nero, si trovano anche quelli autoctoni come ‘Friulano’. ‘Ribolla Gialla’ e l’antico ‘Pignolo’, che rischiava l’estinzione.

 

 

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Contatti

Via della Ribolla Gialla, 2 - Corno di Rosazzo(UD)

0432 753222

http://www.collavini.it

Altre info

su prenotazione

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