Ecomuseo del Vanoi
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La valle del Vanoi, all’estremità sud-orientale della Provincia di Trento è confinante su due lati con la Regione Veneto, appartiene idrograficamente al bacino del Cismon, in cui il Vanoi confluisce.
E’ caratterizzata dalla presenza di alcuni centri abitati, che raccolgono l’assoluta maggioranza della popolazione e da una rilevante edificazione sparsa sulle prime pendici dei monti (Ronco), su conoidi di deiezione (Caoria) e su terrazzi o ripiani orografici (Canal San Bovo, Prade e Zortea). Il cuore dell’ecomuseo è il Sentiero etnografico del Vanoi, promosso dal Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino.
E’ un percorso a tema etnografico sull’agricoltura di sussistenza e la selvicoltura tradizionale e definisce i caratteri del paesaggio culturale del Vanoi e delle zone limitrofe. Lungo il percorso, 25 km percorribili a piedi e con apposita segnaletica, sono stati restaurati una quindicina di edifici rurali tipici (casere, segheria, stalle e malghe) e altri edifici legati al sistema delle acque (mulini, fucine).
Presso le miniere di Pralongo sono visibili i resti della fiorente attività mineraria che ha interessato il Vanoi tra il 1400 e la fine del 1940. E’ visibile inoltre la Stanza del sacro, presso la Casa delle culture di Zortea. Infine, la Mostra permanente sulla Grande Guerra sul Lagorai, gestita dal Gruppo alpino di Caoria, ricerca ed espone testimonianze sul conflitto, ma organizza anche incontri con ex alpini austriaci sul tema della pace e in ricordo delle vittime civili.
Completano l’ecomuseo la “Porta dell’ecomuseo” a Canal San Bovo, la Casa del Sentiero etnografico del Vanoia a Caoria e il centro visitatori del Sentiero etnografico a Prà del Madègo, in Valsorta.
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