Fagiolo Cannellino di Atina

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Il Fagiolo Cannellino di Atina è una varietà di fagiolo (Phaseolus vulgaris) dalla forma reniforme, delle dimensioni di circa 1 cm e dal color bianco opaco, caratteristico dell’omonima zona laziale. Storicamente conosciuto grazie a diverse testimonianze, tutt’oggi viene coltivato come un tempo. Questo processo prevede la raccolta dei baccelli maturi che poi sono sgranati con il vecchio sistema della battitura manuale ed infine cerniti e conservati in sacchi di tela.
Queste colture sono praticate in terreni golenali e vallivi, adiacenti al fiume Melfa ed al torrente Mollarino. Il sapore unico del fagiolo è portato da diversi fattori che coincidono in questi luoghi e con queste metodologie di lavoro: il terreno, l’acqua, il microclima, i semi perfettamente adattati all’ambiente pedoclimatico, il tipo di coltivazione senza l’uso di antiparassitari e diserbanti di sintesi chimica, quasi sempre nocivi all’humus naturale del terreno e alla salute del consumatore. La delicatezza di questo legume, dunque, deriva dai suddetti fattori e al fatto che il tegume sottile rimanga quasi impercettibile al palato dopo la cottura.
Il Fagiolo Cannellino di Atina è stato riconosciuto a denominazione di origine protetta (DOP) dal 5 agosto 2010.
Può essere coltivato solo in alcune frazioni dei comuni di Atina (frazione di Settignano, Oboca, Sacco, Sabina, S. Marciano e Case di Melfa), Villa Latina (frazione di Saccoccia), Picinisco: (frazione di Di Vito e Immoglie), Casalvieri (frazione di Guagno, Casal Delle Mole e Plauto), Casalattico (frazione di S. Nazzario e S. Gennaro), Gallinaro ( frazione di Rosanisco), tutti in provincia di Frosinone. A monitorare l’intero processo provvede la Camera di Commercio di Frosinone.

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