Frassino di Monceniso

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Fraxinus excelsior (Oleaceae)

 

Riconosciuto come albero monumentale nel 2002 questo stupendo frassino cresce tra la chiesa di San Giorgio (Moncenisio) e il torrente, forse messo a dimora proprio nello stesso momento della costruzione della canonica circa 400 anni prima.

Questo maestoso albero, con una circonferenza del tronco di 5.70 m e un’altezza di 10 m, è uno degli esemplari più vecchi della specie, infatti raramente i frassini sono così longevi.

Le condizioni fitosanitarie del secolare frassino sono discrete, in quanto presenta la carie del legno a causa del distacco di una delle branche principali.

Nel 1801 Napoleone probabilmente si trovò a passare all’ombra di quest’albero mentre progettava la costruzione di una strada (conclusa nel 1813) che collegasse Torino e la Savoia.

 

Come raggiungerlo:

Da Torino si raggiunge Susa percorrendo l’omonima valle, da qui si prende la strada che porta fino al piccolo paese di Moncenisio dove sul sagrato della chiesa cresce il secolare frassino.

 

Scheda botanica del frassino maggiore o comune:

Specie Europeo-Caucasica, in Europa il suo areale tende a sovrapporsi quasi completamente con quello dell’acero montano. In Italia la specie è distribuita nella parte settentrionale ma anche in boschi freschi di forra nell’Italia centrale e meridionale.

Il frassino maggiore è una specie sciafila nei primi anni di vita poi diventa eliofila. Predilige terreni profondi non compatti, freschi ma anche umidi con reazione da subacida ad alcalina.

Al nord si associa bene con l’acero montano, formando boschi che stanno diventando una possibilità futura per la produzione di legname di pregio.

A quote più alte tende ad associarsi con faggio, abete bianco e abete rosso, mentre a quote più basse (compresa l’alta pianura) si associa con carpino bianco e querce mesofile su terreni fertili, profondi e umidi.

Il fattore limitante per il frassino maggiore è l’acqua in quanto la specie ne è una grande consumatrice. Data la sua lentezza nel chiudere gli stomi ed evitare l’eccessiva traspirazione, la specie non sopporta la siccità, mentre può vivere sommersa anche per un mese.

Foglie, semi, linfa e corteccia dei giovani rami sono ricchi di sostanze (zuccheri, acido malico, resine, vitamine C e P) che per le loro proprietà sono tuttora usate in fisioterapia.

Il legno è di buona qualità e si presenta duro, elastico e tenace, viene utilizzato in falegnameria, in ebanisteria e nella produzione di remi, manici di utensili e alberi di navi.

Le foglie una volta cadute al suolo si degradano molto velocemente aumentando la fertilità del terreno.

 

FOTO:

https://homoradixnew.wordpress.com/2015/07/20/scatti-dalla-dendrofonia-eseguita-sotto-il-frassino-di-moncenisio/

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Contatti

10050 Moncenisio(TO)

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