Giardini di Castel Trauttmansdorff
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I Giardini di Castel Trauttmansdorff, detti anche Giardini di Sissi, in onore dell’amatissima imperatrice austriaca che dal 1870 vi soggiornò più volte, si trovano a Merano, su un grande anfiteatro baciato dal sole, che occupa una superficie digradante di 12 ettari. Aperti nel 2001, riuniscono 80 ambienti botanici, che riuniscono paesaggi, giardini a tema, terrazzi, corsi d’acqua, piante provenienti da tutto il mondo, gran parte delle quale riesce a crescere all’aperto, padiglioni artistici, stazioni multisensoriali e molto altro ancora. Dalla primavera all’autunno si succedono fioriture e mostre a tema, che rendono la visita interessante e sempre nuova.
La loro realizzazione è iniziata nel 1994, per volere della Provincia e del Comune, con l’intento sia di onorare la memoria dell’imperatrice Sissi, la cui presenza a Merano contribuì notevolmente alla fortuna della cittadina, sia per rinnovare la sua lunga tradizione di sperimentazione botanica: è stata infatti soprannominata “città giardino” fin dalla metà dell”800,famosa in tutta Europa per la grande varietà di piante, anche mediterranee ed esotiche, che, favorite da microclimi particolarmente felici, vi sono state acclimatate, in particolare lungo i pendii intorno al castello.
Alla costruzione di questo grande e variato giardino hanno partecipato paesaggisti e architetti europei e giapponesi.
LE TRACCE DI SISSI
Al secondo piano di Castel Trauttmansdorff si possono ammirare gli ambienti storici abitati dall’Imperatrice Sissi. La stanza degli affreschi con un soffitto ligneo riccamente decorato e gli affreschi risalenti al 1564 è il locale più antico del castello. Durante la prima sua prima permanenza, nel 1870/71, l’Imperatrice Elisabetta volle qui la sua camera da letto, mentre nel 1898 ne fece la stanza da toeletta.
Dal 2008, il Castello ospita una mostra permanente che oggi dedica ad ognuno degli illustri inquilini del palazzo un monumento illuminato. Oggetti originali appartenuti all’Imperatrice e una moderna audio-recita trasportano i visitatori nel mondo e nella mente della bella Sissi.
Sparse per i Giardini, si incontrano numerosi ricordi delle visite della tanto amata Imperatrice d’Austria, ormai divenuta oggetto di culto, ai soggiorni della quale si deve la fama mondiale raggiunta da Merano, come la Terrazza di Sissi e il Trono di Sissi: il Barone von Deuster (proprietario di Castel Trauttmansdorff dal 1897 al 1921) organizzò nel 1908 una festa principesca a ricordo dell’ultima visita della coppia imperiale. Per tale occasione, fece collocare un trono di marmo bianco, lungo 3 metri, con le effigi dell’Imperatore e dell’Imperatrice, nel luogo preferito da Sissi, all’ombra di un vecchio castagno. Dal 2005 il trono è collocato sulla terrazza aperta sul lato meridionale del castello, dalla quale si ammira un magnifico panorama sul giardino botanico e in particolare sul Laghetto delle Ninfee.
Molto suggestiva anche la Passeggiata di Sissi, lungo la quale si trova il busto in marmo che la raffigura: amante dell’attività fisica, l’Imperatrice adorava infatti camminare a lungo nella proprietà, per cui fece realizzare “ameni sentieri coperti di ghiaino” nel bosco di roverelle (Quercus pubescens) vicino al Castello “per poter passeggiare indisturbata dal trambusto del mondo”.
I GIARDINI
I giardini sono suddivisi in 4 grandi aree tematiche, all’interno delle quali su succedono più ambienti e rarità botaniche: I Giardini del Sole, i Boschi del Mondo, i Giardini Acquatici e terrazzati; i Paesaggi dell’Alto Adige.
I Giardini del Sole si trovano sul versante meridionale del pendio: dedicati alla regione e ai paesaggi del Mediterraneo, sono costituiti da alberi e arbusti perlopiù sempreverdi, tra cui lecci (Quercus ilex) e querce da sughero (Quercus suber), ulivi, che formano l’uliveto più settentrionale d’Italia, dominato da un esemplare di 700 anni, pini e cipressi; vi crescono inoltre rigogliose piante da frutto caratteristiche dell’Italia meridionale, come melograni, viti, fichi e gelsi, centinaia di girasoli, e, nella Terrazza della Limonaia, aranci, limoni, kumquat, bergamotti e spettacolari cedri “Mano di Buddha”; infine il Semideserto delle Succulente, raccoglie grandi aloe sudafricane, agavi nordafricane, innumerevoli Euphorbiaceae: in inverno l’aerea viene chiusa e protetta sotto una serra.
La zona dedicata ai Boschi del Mondo e ai suoi paesaggi, si estende invece su lato settentrionale del castello, offrendo una gradevole frescura in estate. Vi sono state ricostruite angoli di foreste del Nordamerica, del Sudamerica e dell’Asia orientale, con grandi esemplari di latifoglie e aghifoglie; la Valle delle Felci, formata da ruscelli e cascatelle, esemplari di Ginkgo biloba, araucarie e metasequoie, e un prezioso esemplare di Wollemia nobilis, specie preistorica ritenuta estinta; il Giardino Giapponese con i suoi elementi tipici: acqua, sassi e piante che narrano esempi della storia della civiltà dell’Asia orientale; una risaia asiatica; una piantagione di tè; collezioni botaniche tra cui una raccolta di ciliegi da fiore e oltre 300 varietà e specie di rododendro; le Pareti di Argilla, costituite da 1500 metri quadrati di aiuole fiorite, disposte in posizione semi-perpendicolare; la Spiaggia delle Palme, che, nonostante lo sfondo delle cime innevate, evoca la romantica atmosfera delle spiagge tropicali; e infine, inaugurata nel 2014, la Serra, che ospita piante tropicali e un terrario con insetti e lucertole di tutto il mondo.
In questa sezione si trova anche il bosco dei bambù, di cui ne sono presenti ben 40 varietà diverse, ciascuna delle quali con una sua particolarità: più alta, più bassa, canne colorate…
Nei Giardini Acquatici e Terrazzati, scalinate e rivoli d’acqua congiungono fra loro diversi livelli, creando le scenografie caratteristiche dell’architettura di giardini europea: bossi a sfera, aiuole geometriche e labirinti evocano l’atmosfera dei giardini rinascimentali all’italiana; aiuole fiorite, geometriche ma più libere, rappresentano il Giardino all’Inglese; piante aromatiche, rose, gigli e gelsomini formano il suggestivo Giardino dei Sensi; ai piedi delle terrazze, si apre il romantico Laghetto delle Ninfee, abitato da carpe Koi, anatre, tartarughe e molti altri esemplari della fauna acquatica, incorniciato dalla rigogliosa vegetazione ripariale dominata dagli iris, dai gigli emerocallidi e dalle piante palustri, e, nella zona dedicata ai fiori di loto (Nelumbo nucifera), da un fitto palmeto, costituito da oltre 200 esemplari, assieme a camelie e azalee; le collezioni di clematidi e peonie; il Roseto, formato da oltre 50 specie selvatiche e 30 varietà storiche; infine, il Labirinto, formato da siepi di tasso (Taxus baccata), al centro del quale si erge un melograno (Punica granatum)
La zona dedicata ai Paesaggi dell’Alto Adige si sviluppa lungo il corso di un ruscello artificiale: il bosco di roverelle (Quercus pubescens) lascia spazio, più in basso, al bosco ripariale dominato da ontani e salici, che un tempo ricopriva le piane paludose delle principali vallate dell’Alto Adige; sulle sponde del lago viene poi sostituito dalla tipica vegetazione palustre, a tife e canneto. L’area ospita anche un grande Prato Fiorito, un frutteto coltivato in forma estensiva, che raccoglie varietà antiche di mele e pere; il vigneto, formato dai vitigni “Gewürztraminer”, “Schiava” e “Lagrein”, una dozzina di vitigni autoctoni antichissimi, quasi non più coltivati: vi trova una raccolta preziosa di oggetti prodotti da tre millenni di storia vinicola altoatesina.
Da ammirare, fra gli altri, una copia in oro di un vinacciolo vecchio di 7000 anni, dono del Museo Nazionale di Tbilisi, in Georgia, e vinaccioli locali vecchi di 2400 anni. Infine, l’orto, delimitato dalla caratteristica palizzata intrecciata: è stata realizzata a mano da un contadino della vicina Val d’Ultimo. Stretti camminamenti separano le diverse zone di orto tipicamente coltivate a ortaggi, fiori, piante aromatiche e officinali.
Nel 2011, è stata qui inaugurata un’installazione unica nel suo genere: il “Regno Sotterraneo delle Piante”: un percorso didattico multimediale di 200 metri scavato nella roccia, che attraverso un gioco di luci e suoni, conduce ad osservare la vita sotterranea delle piante, e i rapporti da l’acqua, la terra, le sostanze nutritive, gli apparati radicali e la luce.
Un’altra attrattiva dei Giardini di Castel Trauttmansdorff sono gli animali che lo abitano; conigli e pavoni, pecore ungheresi Zackel e caprette nane, anatre cinesi, carpe giapponesi e tanti altri.
Numerose, durante tutto l’anno, le mostre d’arte, i concerti di musica e varie altre iniziative culturali.
I PERIODI DI INTERESSE
Primavera: fioriscono tulipani, narcisi, frillarie imperiali, ranuncoli, papaveri d’Islanda, camelie, ciliegi giapponesi, rododendri, peonie e altri arbusti e alberi in fiore, gli alberi da frutto.
Estate: fioriscono aiuole, rose, lavande, piante mediterranee, il Prato Fiorito, ninfee e fiori di loto, la distesa di girasole, i fiori dell’orto.
Autunno: fioriscono le erbacee perenni tardive, tra cui i settembrini nei Giardini Acquatici e Terrazzati; le camelie autunnali nel Palmeto e i corbezzoli nei Paesaggi Naturali del Mediterraneo; fruttificano melegrane, fichi, olive e uva; risplendono i fogliami autunnali delle latifoglie nei Boschi del Mondo.
RARITA’ BOTANICHE
Nel 1994, fu fatta una scoperta botanica sensazionale: in una gola australiana vennero trovati circa 100 esemplari di una conifera ritenuta estinta: Wollemia nobilis, diffusa in tutto il mondo fino a 65 milioni di anni fa. Un programma internazionale per la proliferazione e l’allevamento di questa interessante pianta assicura, dal 1999, la sua sopravvivenza. Dall’aprile del 2006 i Giardini di Castel Trauttmansdorff ne possiedono un esemplare, primi in Italia: si trova nella Valle delle Felci, insieme ad altri “fossili viventi” come Ginkgo biloba e Metasequoia glyptostroboides. Per studiare la resistenza al freddo della pianta è stato raggiunto un accordo con il governo australiano: la conifera sverna all’aperto e, in caso di danni provocati dal gelo, verrà sostituita dal governo australiano.
Tra i 400 rododendri presenti nei Giardini, vi un esemplare di Rhododendron arboreum alto 5-6 m, trasportato dal Lago Maggiore. il Giardino Giapponese con i suoi elementi tipici: acqua, sassi e piante che narrano esempi della storia della civiltà dell’Asia orientale.
Nei Giardini del Sole cresce una spettacolare pianta di d’ulivo di 700 anni di età, arrivata dalla Sardegna. La circonferenza del tronco misura oggi 3 metri e il diametro all’altezza del petto è di 93 centimetri.
Castel Trauttmansdorff possiede la più grande collezione di salvia d’Italia aperta al pubblico, che comprende 154 varietà e specie da diversi continenti.
INOLTRE:
La vite più grande del mondo: ai piedi del vicino Castel Katzenzungen, si trova la più grande e probabilmente antica vite del mondo, della quale nel 2006 i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno acquisito il patrocinio: si tratta di una pianta di “Versoaln”, antico vitigno autoctono della Val Venosta, dalla quale si produce un vino sfumato di verde, dal sapore fruttato e dalla struttura delicata, con un’acidità appena accennata. Con 350 anni di età e una superficie fogliare che ricopre oltre 300 metri quadrati, questa vite straordinaria è oggi monumento naturale e bene culturale altoatesino.
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Contatti
Via San Valentino, 51/a - Merano(BZ)
0473 235730
http://www.trauttmansdorff.it/
Altre info
Biglietto singolo: 11 € - Biglietto per famiglie (2 adulti con bambini sotto i 18 anni): 25 € - Anziani over 65: 9,50 € - Bambini, ragazzi, studenti e disabili: 8 € - Bambini sotto i 6 anni: ingresso libero - Gruppi (di almeno 15 persone, a persona): 8,50 € - Biglietto di Tardo Autunno, 1-15 novembre (a persona; gratis sotto i 18 anni): 6.50 €
1 aprile-15 novembre
1° aprile – 31 ottobre: ore 9.00 – 19.00 1° novembre – 15 novembre: ore 9.00 – 17.00 I venerdì di giugno, luglio ed agosto: ore 9.00 – 23.00 Ultimo ingresso fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.