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Il giardino botanico alpino del Cansiglio nasce nel 1972 su idea del professore Giovanni Giorgio Lorenzoni, docente all’Università di Padova, e del dottore Giovanni Zanardo, ispettore del Corpo Forestale dello Stato, che ne avviò la realizzazione. È stato inaugurato nel 1995, in occasione del 450° anniversario dell’orto botanico di Padova, con cui esiste un rapporto di costante collaborazione.
Il giardino accoglie la flora e la vegetazione del massiccio montuoso Cansiglio-Col Nudo-Cavallo, con circa 1000 specie vegetali che coprono l’area pedemontana, fino a quella delle cime più alte.
Il giardino botanico alpino occupa un’area calcarea di circa 2 ettari, a 1000 m di quota e le aiuole si dislocano su diversi livelli, separate da prati ed alberi. La trasformazione delle aiuole in veri e propri habitat, presentati tutti come insiemi naturali, e i vari ampliamenti, hanno permesso un notevole aumento del numero delle specie: si è passati dalle 80 specie del 1978, alle quasi 800 attuali, nell’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alle circa 1500 specie presenti nell’intero massiccio. Vengono attualmente conservate numerose specie minacciate (Drosera rotundifolia, Rhynchospora alba, Iris cengialti) e vulnerabili (Hottonia palustris, Gentiana pneumonanthe, Menyanthes trifoliata, Cypripedium calceolus, Lilium carniolicum, Primula wulfeniana, Alyssum ovirense). Al patrimonio botanico custodito dall’Orto, l’ampia collezione di salici che prosperano nell’arco alpino e le specie officinali e farmaceutiche-ben descritte da ciascun cartellino-, fa parte anche il Geranium argenteum, specie endemica che è proprio il simbolo del giardino.

Il giardino ha un’interessate collezione di salici che crescono nei luoghi umidi dell’arco alpino, in piccole valli e ghiaioni, oltre a porzioni rappresentative di habitat quali faggeta ed abetina. Proprio in questi anni è in corso l’ampliamento della roccera che ospita le specie degli endemismi di quote più alte, ambienti alpini e subalpini.

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