Giardino del Biviere

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Nato dall’amore e la passione botanica degli ultimi proprietari, i principi Scipione e Maria Carla Borghese, il Giardino del Biviere occupa una vasta depressione tra la piana di Catania e le falde settentrionali dei monti Iblei, a ovest del mar Ionio. Mirabile esempio di giardino mediterraneo-esotico, si estende per circa 3 ettari, su tre diversi livelli. È conosciuto anche come “Giardino del mito”, a causa dell’antica leggenda che racconta le origini del luogo: il mitico eroe Ercole, fortissimo figlio di Giove, dopo avere sconfitto il leone Nemeo ne volle donare la pelle alla dea delle messi Cerere, che viveva nella città dei Lestrigoni; incantato da questa terra, vi fece nascere un lago, che battezzò Lacuus Erculeus. Nei secoli il lago cambiò nome in “Biviere”, derivato dall’arabo “Veveré”, ovvero “abbeveratoio di greggi e vivaio di pesci”.

La storia

Nel 1392, Martino I, re di Sicilia, concedette in feudo “Biviere di Lentini” a un antenato di Scipione Borghese. La casa principale, una semplice costruzione di campagna, costruita prima del XVII secolo, un tempo si affacciava su un antico porto lacustri. Citato dal Verga nella novella “La Roba”, il lago venne prosciugato negli anni Trenta del Novecento, per sconfiggere il flagello della malaria.

Nel 1968, il Biviere divenne la dimora di Scipione e Maria Carla Borghese, che decisero di trasformare questa landa abbandonata in un giardino, oggi appartenente al circuito di Grandi Giardini Italiani. Fu ripristinato il lago, seppure di dimensioni ridotte e più lontano dalla casa.

La casa padronale (Villa Borghese)

La casa principale, costruita prima del 1693, anno in cui il terremoto che colpì la Sicilia orientale ne danneggiò la facciata, si affaccia su ciò che una volta era un porto, chiuso da grandi massi tagliati dall’uomo. A forma di L, su due piani, è arricchita da un bel portale e da finestre di pietra chiara che si aprono su un’area pavimentata in cotto, ornata da quattro piante di pompelmo (Citrus x paradisi). Lungo l’edificio crescono 5 esemplari di Cereus spp., proveniente dall’America centro-meridionale, e una maestosa Euphorbia canariensis.
Sul retro, si trova l’antica locanda, che una volta ospitava i cacciatori, e una cappella fatta edificare dai primi proprietari della tenuta, i Lanza Branciforti, dedicata a Sant’Andrea, protettore dei pescatori.

Le piante

Inserita su quelli che un tempo erano i moli dell’antico porto, la collezione di succulente realizzata dai proprietari, conta una ricca scelta di di aloe (Aloe marlothii, A. ferox, A. saponaria, A. striata, A. commixta), agavi (Agave ferox, A. salmiana, A. striata), Sedum, euforbie e molte Crassulacee, provenienti da varie zone del mondo ma si ben ambientate in Sicilia. Grazie a un lungo e accurato lavoro di acclimatazione, riescono sopportare le forti escursioni termiche del luogo. Alcuni esemplari di Yucca elephantipes sono stati poi piantati nello spazio interno ai moli, un tempo occupato dalle acque, oggi circondati da un semplice prato.

Nel giardino crescono inoltre moltissime specie, mediterranee ed esotiche, tra cui oleandri (Nerium olenader), palme (Phoenix spp.), carrubi (Ceratonia siliqua), cipressi (Cupressus sempervirens), pini ormai monumentali, gelsomini, Strelizia reginae, un raro esemplare di Xanthorrea arborea ed uno di Encefaloartus horridus, specie creduta fossile e ritrovata poi viva in Tanzania, betulle del Marocco e falso pepe (Schinus molle).
Molte le rose, tra cui una magnifica Rosa x fortuniana, dalla ricchissima fioritura bianca in maggio. Grazie alla vegetazione palustre che cresce intorno al nuovo lago, il Biviere rappresenta un’oasi importante per la sosta e nidificazione di molti uccelli.

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Contatti

Contrada Case Biviere. - Lentini(SR)

095 7831449

http://www.ilgiardinodelbiviere.it/

Altre info

Ingresso 10,00 euro

Visite su prenotazione

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