Giardino pensile di Palazzo Bricherasio

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Palazzo Bricherasio, e il Feudo Bricherasio, furono acquistati dal Conte Felice Cacherano di Bricherasio nel 1822 dagli eredi del Conte Vincenzo Natta, impegnati in un progetto di ricostruzione di alcune aree che prima caratterizzavano il castello medievale dalle cui macerie venne eretto il palazzo.

La progettazione e la sistemazione di queste aree riguardarono tre grandi opere.
La prima e più estesa fu il Parco, un giardino all’inglese situato nella parte più bassa dell’area del castello e occupante una superficie di oltre 1 ettaro, dedicato a passeggiate a piedi e a cavallo, con passaggi pedonali, strade carraie in terra battuta ed il ponticello in mattoni a vista.

Le specie ancora oggi caratterizzanti il parco sono il pioppo (Populus ssp.), l’ippocastano (Aesculus hippocastanum), il larice (Larix spp.), il ciliegio Selvatico Prunus avium), l’agrifoglio (Ilex aquifolium), il nocciolo (Corylus avellana), la tuia (Thuja spp.), la betulla (Betula spp.), la robinia (Robinia pseudoacacia), il tasso con edera (Taxus baccata, Hedera spp.) ed il monumentale cedro dell’atlante (Cedrus atlantica).

La seconda grande opera fu la costruzione dell’ampia Serra, con completa esposizione a sud per catturare al massimo la luce e il calore del sole; la principale funzione fu di limonaia, per la protezione di limoni e cedri in vasi durante i mesi invernali.
La terza e ultima grande opera riguarda il Giardino Pensile di Palazzo Bricherasio, recentemente ripulito e restituito alla fruizione del pubblico, con panoramica veduta sulle colline del Basso Monferrato.

Probabilmente questo giardino fu realizzato prima del 1800, come testimoniano alcune raffigurazioni pittoriche. Percorrendolo, ci si imbatte in una grotta che costituisce un particolare non molto caratteristico dei castelli del monferrato ed è parte di quegli arredi del periodo neogotico, per incuriosire e stupire, a suo tempo, gli ospiti dei nobili signori.

Secondo la tradizione sembra che nel giardino pensile fossero piantate diverse specie di alberi, tra cui alcune palme e una sofora (Sophora japonica), collocate in aiuole erbose di stile italiano delimitate da basse siepi di bosso (Buxus sempervirens), a formare dei piccoli sentieri.

Comprende anche una vasca per il contenimento dell’acqua piovana usata per l’innaffiatura dell’intera area verde.

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Contatti

Via Michele Balestrero 2 - Fubine(AL)

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