I campi fioriti di Castelluccio di Norcia
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L’Altopiano di Castelluccio si trova sui Monti Sibillini, in provincia di Perugia, a 1.450 metri sul livello del mare. L’area è delimitata a nord-est dal Monte Vettore, a sud-est dal Monte Guaidone, a nord-ovest dal Monte Veletta e a sud-ovest dal Monte Ventosola, vette poco elevati che contribuiscono a creare una conca, suddivisa in tre pianori, formatisi nel corso di milioni di anni, con lenti ma costanti movimenti geologici: il Pian Grande, il Pian Piccolo e Pian Perduto, occupati da pascoli e da campi coltivati. I Monti Sibillini, nell’Appennino umbro-marchigiano, fanno parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e sono famosi per le meravigliose fioriture selvatiche dall’inizio della primavera a fine estate.
L’Altopiano di Castelluccio non è da meno: da maggio a metà luglio i campi coltivati si trasformano in un meraviglioso mosaico di colori, grazie alla fioritura sia delle piante agricole sia dei fiori selvatici che crescono lungo i sentieri e nei campi dopo la raccolta. L’apice delle fioriture cade in genere nella terza e nell’ultima domenica di giugno.
Lungo i sentieri che li attraversano, tra cui quelli che conducono ai Mergani e a Visso, fioriscono una miriade di genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, trifogli, acetoselle e molti altri fiori selvatici, mentre nei campi coltivati, nei quali non sono utilizzati pesticidi, esplodono una dopo l’altra le fioriture della lenticchia (Lens culinaris), della lupinella (Onobrychis viciifolia), pianta foraggera, della senape e altro ancora, assieme a diverse “infestanti” tra cui papaveri (Papaver rhoeas), senape selvatica (Sinapis arvensis), fiordalisi (Centaurea cyanus), la camomilla bastarda (Anthemis arvensis), la margherita (Leucathemum vulgare), lo Specchio di Venere (Lousia speculum–veneris), con tonalità che vanno dal rosso al giallo, al giallo ocra, al bianco, al celeste, al rosa e al viola, fra le strisce verde brillante del grano. Uno spettacolo da togliere il fiato.
Grazie a Enrico Crosta per le magnifiche fotografie!
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