Il Giardino di Castel Ruggero

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Castel Ruggero si trova sulle colline del Chianti Classico, fra Siena e Firenze. Costruito nel 1000 come fortezza, successivamente è stato trasformato prima in convento e poi, nel 1600, in villa-fattoria. La posizione favorevole ha consentito l’impianto di vigneti e oliveti, ancora coltivati. Dal 1921 la Fattoria Castel Ruggero appartiene alla famiglia d’Afflitto dal 1921. Gli attuali proprietari, Nicolò e Pascale d’Afflitto hanno mantenuto la coltivazione professionale della vigna, degli ulivi e dell’orto, e creato il giardino.

Il giardino è stato realizzato circa 10 anni fa, su un incolto di un ettaro, nel quale sono stati sostituiti 80 centimetri di terra argillosa con terra di fiume, più fertile e limonosa. Dopo un anno di sovescio e apporti di materia organica e la preparazione di un progetto inspirato ai giardini di Villandry, i lavori hanno avuto inizio.

Ora, il nostro giardino si sviluppa su un ettaro e mezzo. È, di fatto, un orto giardino, nel quale ortaggi e fiori convivono in armonia. Lo attraversano due pergole centrali, dalle quali partono i sentieri che suddividono l’area in 9 aiuole, coltivate secondo la pratica della rotazione delle famiglie (Leguminose, Brassicacee, Solanacee..) e lo circondano alberi da frutto.

Negli anni le collezioni di molte specie sono andate arricchendosi fino a raggiungere numeri non indifferenti – per esempio, un centinaio di varietà di peonie tra arbustive ed erbacee, e 500 varietà di pomodori, ognuna con un suo specifico utilizzo – così come le piante provenienti da diverse parti del mondo, spesso ognuna di loro legata ad un ricordo, come rose australiane e francesi, le Canna indica venute da Karpathos, le digitali delle Canarie; tra gli ortaggi, oltre ai 500 pomodori, vi sono una Chayotte dalle Antille, il mais doppio Rosso, la pianta del cotone dall’America, il Gombo o Okra, le melanzane rosse N’Goyo dall’Africa, i fagioli di Spagna, una collezione di 50 varietà di peperoncino.

Da ultimo, Pascale ha inserito fiori da taglio per fare mazzi, fra cui una ricca collezione di dalie arrivate principalmente dal francese Ernest Turc, una collezione di peonie erbacee e arbustive, in gran parte provenienti da Riviére, buddleje, anemoni, salvie, Cosmos, euphorbie, amaranti e zinnie.

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