Parco Forlanini
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Il Parco Forlanini si trova a Milano, a ridosso dell’omonimo viale,, ubicato frontalmente all’aeroporto di Linate, si caratterizza fin da subito come spazio immerso nello scenario della vita rurale e destinato all’utilizzo sportivo e ricreativo; l’area attuale si estende a est fino al Comune di Segrate e a ovest fino al fiume Lambro. Il parco attuale fu progettato dagli architetti Mercandino e Beretta come un monumento alla campagna lombarda e come un “vuoto urbano” simile a “un immenso spazio teatrale” dove la scena della vita rurale viene contrapposta a quella industriale dell’intorno.
Il parco venne inaugurato nel 1970 dopo tre anni di lavori che valorizzarono la struttura secolare del contado agricolo lombardo, così come era stato organizzato secondo il Catasto Teresiano (1760). Venne intitolato a Enrico Forlanini (1848-1930), sperimentatore nel campo dei dirigibili.
Lo spazio presenta un disegno semplice: composto da grandi aree agricole, viali alberati e asfaltati, distese di prati collocate in prevalenza lungo il viale Forlanini e la Tangenziale Est e caratterizzate dalla presenza di gruppi di alberi di un’unica specie, sia sempreverdi sia caducifoglia; a nord-est si trova il Laghetto Salesina che per l’abbondante vegetazione che lo circonda rappresenta un buon habitat per uccelli e pesci.
La creazione del parco garantì la sopravvivenza di alcune strutture di interesse storico e paesaggistico come il Mulino Codovero e alcune antiche cascine.
Nel 2002 è stato inaugurato il “bosco dei faggi” che ricorda le 118 vittime del disastro aereo di Linate avvenuto nell’ottobre 2001.
Tra le principali specie arboree qui presenti troviamo diversi specie di aceri (Acer campestre, A. negundo, A. platanoides, A. saccharinum), il bagolaro (Celtis australis), il cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), diverse specie di olmo (Ulmus carpinifolia e U. laevis), il platano comune (Platanus x acerifolia), pini (Pinus strobus e P. wallichiana), il pioppo bianco, quello nero (Populus alba e P. nigra) e il pioppo cipressino (Populus nigra ‘Italica’), diverse specie di quercia (Quercus coccinea, Q. palustris e Q. rubra), di tiglio (Tilia spp.) ed infine anche la sofora (Sophora japonica). Sulle sponde del laghetto è presente un’abbondante vegetazione di tifa (Typha latifolia) – specie protetta – che costituisce un ottimo habitat per pesci e uccelli acquatici.
Il legame con l’elemento ‘acqua’ è da sempre stato forte: il fiume Lambro (che costeggia il lato ovest ma non è visibile a causa delle alberature e del suo argine molto alto), nonostante il suo degrado, rappresenta il collegamento con i parchi della cintura orientale di Milano ed è parte integrante della storia del mondo agricolo al quale il parco è strettamente connesso nella sua identità. Di alcune rogge ormai inattive resta solo il segno nel terreno, mentre altre sono attive e costituiscono, assieme ai canali artificiali, il sistema irriguo dei campi agricoli che sono parte integrante del parco. Nel lato nord est si trova il laghetto Salesina, alimentato sia da acque di falda sia da acque meteoriche.
fonte foto e testo: https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/verde/verde-pubblico/parchi-cittadini/parco-enrico-forlanini, https://www.moomhotel.com/tre-motivi-per-scegliere-il-parco-forlanini/
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