La sughera di Ostuni

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E’ in Puglia che vive una delle querce da sughero più grandi del meridione. Si trova a pochi chilometri dalla città bianca di Ostuni ed è un esemplare di 5.60 metri di circonferenza.

La terra pugliese è ricchissima di alberi monumentali, non solo di ulivi secolari e millenari ma anche di tante altre specie. Ci sono per esempio alcune querce di particolare interesse come lecci, roverelle oppure come la famosa quercia vallonea di Tricase conosciuta come la quercia dei cento cavalieri. Un patrimonio di alberi dalle incredibili dimensioni di cui i pugliesi possono andare fieri. Molti di questi monumenti naturali, come abbiamo più volte sperimentato, sono quasi completamente sconosciuti eppure solo attraverso la divulgazione e la diffusione della conoscenza possiamo pensare di valorizzare un bene.

Con il progetto Millenari di Puglia abbiamo dato voce a decine e decine di ulivi millenari, certamente unici nel mondo, caratterizzati da mastodontiche dimensioni di cui alcuni di età stimata superiore ai duemila anni ma, in un territorio talmente ricco di beni naturalistici da valorizzare e tutelare, non potevamo non dare visibilità ad uno degli alberi più belli presenti proprio nella nostra città. Si tratta della quercia da sughero più grande di Puglia e si trova qui ad Ostuni a pochi km dalla città bianca. Siamo ritornati a farle visita e l’abbiamo misurata.

Si tratta di 5.60 metri di circonferenza misurata all’altezza standard di 130 cm dal suolo. Un vero e proprio gigante, un monumento naturale bellissimo eppure praticamente sconosciuto. La grande e maestosa sughera (Quercus suber) presenta delle piccole tracce nere di bruciatura sulla corteccia che ci ricordano quanto la Natura sia immensamente grande e più forte dell’essere umano.

In Italia sono noti l’esemplare siciliano di Niscemi a Caltanissetta, conosciuto come sughera Mosaico, e diversi esemplari in Sardegna. La più gande in Italia quasi certamente la sughera presente a Roma nella Tenuta di Castelporziano che supera i 6 metri di circonferenza a 130 cm dal suolo. Ancora una volta Ostuni conferma il suo primato per la presenza di un numero elevato di alberi monumentali.

Nel territorio ostunese vi sono altri esemplari di sughere di rilievo, una delle quali purtroppo versa in pessime condizioni a causa dell’incuria dei cittadini e del turismo di massa balneare, trattandosi di un esemplare nei pressi della costa.

La storia di questo albero è piuttosto interessante. Le condizioni climatiche del territorio di Ostuni non sono favorevoli per le esigenze ecologiche della Quercus suber che necessita di climi più piovosi. Anche il terreno, calcare e a ph basico, mal si adatta alle esigenze di questo albero che richiede terreni più acidi. Eppure, questa bellissima quercia si trova anche in questa parte di Puglia, nella piana calcarea degli ulivi.

La motivazione va cercata probabilmente a livello storico quando i nostri antenati per varie ragioni portarono la quercia dalla quale ricavare il sughero, un materiale particolarmente utile e interessate. Veniva usato per esempio dai Romani per la realizzazione di galleggianti oppure per le suole dei sandali. Inoltre, veniva utilizzato per chiudere le anfore cariche di olio che dai porti di Egnazia e Brindisi partivano verso mete lontane e, per le sue proprietà, trovava impiego anche nella costruzione delle navi.

Con ogni probabilità furono proprio i Romani ad effettuare i primi tentativi di riproduzione e di selezione di questa pianta in un luogo inizialmente inospitale per la sughera. Non sappiamo se qualcun’altro prima di loro abbia provato a selezionare ghiande geneticamente predisposte per sopravvivere al particolare clima meno piovoso e dal suolo non idoneo. Sta di fatto che grazie all’intervento dell’uomo oggi possiamo ammirare questa grande sughera, testimonianza storica ed ecologica lasciataci in eredità dalle generazioni passate.

Quercus suber

-biologia ed ecologia

La sughera è una pianta longeva che vegeta in climi temperati e con discreta piovosità, su terreni freschi, profondi e sciolti, originatisi dal disfacimento di substrati acidi, quali graniti, scisti, trachiti. È una specie da clima mite, mal sopporta le gelate, ad esempio in Sardegna è presente in zone con temperature medie tra i 13 e i 18 gradi, fino ad un’altezza massima di 800-900 metri.

-distribuzione

Specie tipicamente mediterranea, è presente in particolare nella Penisola Iberica, Francia e Africa settentrionale. In Italia è presente soprattutto in Sardegna e Sicilia e localmente nelle coste tirreniche e in Puglia.

Importanza e uso

La quercia da sughero è una specie autoctona e coltivata in un areale ristretto del Mediterraneo occidentale soprattutto per la produzione di sughero. La sua corteccia di colore grigio chiaro, spugnosa e spessa circa 5 cm, può essere rimossa da piante con almeno 15-20 anni di età.

L’asportazione si effettua tramite lo scortecciamento ed incisione prestando particolare attenzione per evitare lesioni al tessuto che la origina. Le caratteristiche del sughero ne hanno fatto un materiale ricercato e apprezzato in molte attività produttive.

La prima estrazione viene detta demaschiatura ed il primo sughero è chiamato sugherone o sughero maschio perché molto grossolano, ruvido, screpolato e poroso; le estrazioni successive, che avvengono ad intervalli di 9-12 anni, consentono di ottenere un sughero che viene detto gentile o femmina, perché leggero, compatto e uniforme.

Per evitare danni alla pianta, il periodo migliore per l’estrazione è compreso tra maggio e agosto.

 

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Contatti

72017 Ostuni(BR)

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