Lonzino di fico
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Il lonzino di fico anche chiamato salame di fico è un dolce tipico marchigiano, prodotto principalmente nella provincia di Ancona. Il nome ricorda una lonza per il modo con cui si presenta: di forma cilindrica con una lunghezza tra 15 e 20 centimetri e circa 6 di diametro, si presenta avvolto da foglie di fico legate con fili.
Si tratta infatti di una pasta di fichi essiccati macinati insieme a rhum, mistrà, semi d’anice, mandorle e noci, racchiuse dentro foglie di fico tenute insieme con quello che nel dialetto jesino-maceratese viene definito “lo spago”. Realizzato con ingredienti poveri e materiali di scarto (le foglie di fico e lo spago), nasceva dall’esigenza di conservare come meglio possibile i pochi prodotti di cui la campagna abbondava a fine estate-inizio autunno, come fichi e noci.
La prima ricetta con riferimenti a un piccolo salsicciotto simile risale al 65 d.C. ed è stata trasmessa fino a noi dalla tradizione contadina della Vallesina, piccola zona del centro Italia che va dai Castelli di Jesi fino all’Adriatico.
Oggi questo prodotto è sempre più raro ed è reperibile solo in alcuni negozi di primizie. Per evitarne la scomparsa è nato un presidio Slow Food sostenuto dalla Assivip (un’associazione di vitivinicoltori), che riunisce gli ultimi artigiani.
Vengono utilizzati, oggi come come un tempo, i fichi dottati, varietà che matura a settembre, o i brogiotti, il cui nome pare derivi dall’estrema dolcezza dei frutti,vengono raccolti nelle due vallate contigue bagnate dai fiumi Esina e Misa e trasformati in lonza o lonzino, in lonzetta o salamino.
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