I mandorleti della Val di Noto
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Terra antica dalla forte connotazione agricola, già citata nelle Bucoliche di Virgilio, la Val di Noto si trova nella Sicilia sud-orientale, tra le province di Siracusa, Ragusa e parte della provincia di Catania. Nel 2002 è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
Ricca di rilievi (i monti Iblei ed Erei), la valle comprende un vallone con canyon e “fiumare”, dovute ad affioramenti di lave preistoriche, e gli otto comuni di Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli, rappresentative dell’arte barocca siciliana.
La vegetazione selvatica è rappresentata della macchia mediterranea, inframmezzata da coltivazioni, soprattutto a mandorla, che hanno regalato alla valle la grande bellezza paesaggistica per la quale è nota.
Le varietà di mandorle coltivate sono la ‘Romana’, la ‘Pizzuta d’Avola’ e la ‘Fascionello’. Le prime due, essendo autosterili, devono essere coltivate assieme nello stesso appezzamento di terreno per ottenere la produzione.
Oggi purtroppo la superficie coltivata a mandorlo è molto diminuita, mettendo a rischio la sopravvivenza di sapere e tradizioni del mondo contadino.
I DOLCI
Si deve agli Arabi lo sviluppo della grande tradizione siciliana dei dolci con mandorle tritate con l’albume d’uovo e miele. Le principali preparazioni a base di mandorle sono la pasta reale, la martorana, il latte di mandorle, il torrone, i mustazzuoli, gli amaretti e il marzapane.
Da visitare nei dintorni:
Il Barocco di Noto; i laghetti di Cavagrande del Cassibile e la necropoli di Pantalica.
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