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L’Oasi di Porto si estende intorno al lago di Traiano per 33 ettari di superficie. L’area ha forte valenza storica ma anche naturalistica vista la possibilità di osservare gli uccelli migratori acquatici che qui sostano durante i loro voli, ad esempio le anatre, gli svassi, i cormorani, i gabbiani, l’airone cinerino, il cavaliere d’Italia e le rondini di mare.
L’elemento caratterizzante dell’oasi è l’antico porto fatto costruire dall’Imperatore Traiano: un’opera imponente e molto importante per la Roma imperiale, sia per le strutture portuali, che per gli edifici civili e sacri. Con la caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche, questo territorio perse progressivamente la sua valenza commerciale e, abbandonato, venne invaso dalle acque che formarono estese paludi non del tutto sane, spesso portatrici di malaria.
La bonifica dell’area riscattò il territorio, che riacquistò la sua forte valenza produttiva e commerciale e divenne un’area naturalistica adatta per passeggiate e visite alla scoperta di un paesaggio antico.
La visita dell’oasi avviene su carri trainati da cavalli per non disturbare la fauna selvatica. Si attraversano zone in cui è possibile osservare daini, l’avifauna attratta da arbusti da fiore e gli uccelli migratori.
La flora è formata da querce (Quercus spp.), platani (Platanus spp.), pini (Pinus spp.), frassini (Fraxinus spp.), lecci (Quercus ilex) ed ecualipti (Eucalyptus spp.).

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