Oasi di Sant’Alessio

This post is also available in: English (Inglese)

L’Oasi di Sant’Alessio si trova nel parco che circonda il Castello di Sant’Alessio. Quest’ultimo nel XV secolo era la residenza dei nobili Beccaria che, probabilmente, la usavano come casa di caccia proprio per la vicinanza al Parco Visconteo (1365- c. 1525), il primo realizzato in Europa d’epoca moderna, come territorio di caccia e luogo di delizie della corte. Dopo la la Battaglia di Pavia, combattuta entro i suoi confini, e la fine della dominazione della dinastia sforzesca, il parco venne di fatto fu abbandonato. La ciclopica cinta muraria che lo racchiudeva servì come cava di mattoni per i villaggi che, con il tempo, vi furono costruiti all’interno. Oggi, con l’eccezione di quanto resta del cosiddetto Castello di Mirabello, che in realtà è una villa, non restano quasi più tracce visibili dell’antico parco.

Nel 1973 Antonia e Harry Salamon, acquistarono il Castello di Sant’Alessio e la poca terra che lo circondava, con l’intento di allevare e reintrodurre in natura specie animali a rischio. Erano gli anni in cui il Falco pellegrino stava scomparendo dall’Europa e dal Nord America, si pensava che il Cavaliere d’Italia fosse a rischio d’estinzione (mentre stava solo compiendo uno dei suoi periodici spostamenti), la Cicogna bianca mancava dall’Italia da cinque secoli e i pochi esemplari che transitavano sul nostro Paese, durante la migrazione stagionale, finivano imbalsamati dai cacciatori. I Salomon cominciarono a dedicarsi all’allevamento di queste tre specie, con grande successo. Nel 1983, la Provincia di Pavia, grazie all’assessore all’Ambiente Roberto Gatti, circondò la proprietà con 100 ettari di fascia protetta, destinati a diventare 300, ma purtroppo in seguiti invece ridotti a 30.

Nel tempo, il progetto si è evoluto e l’Oasi ha finito non solo per assomigliare ciò che il Parco Visconteo era in origine, ma, soprattutto un centro di allevamento all’avanguardia, noto in tutta Europa.

Nel 1993 è stata trasformata in servizio e aperta al pubblico. È stato creato un reticolo di strutture in cui il visitatore, ingabbiato e nascosto, si può avvicinare e osservare alla natura selvaggia, e un modello di giardino che unisce i paesaggi selvatici creati in America da Wolfgang Oehme e James van Sweden, alla “gabbia senza sbarre” di Tony Soper: un luogo che consente a chi ama la natura di entrare in contatto ravvicinato con alcuni dei suoi fenomeni più segreti, senza sottoporsi ad addestramenti particolari, lunghe attese, senza possedere attrezzature e conoscenze, e senza infastidire popolazioni di animali selvatici.

LE ATTIVITA’

Oggi nell’Oasi di Sant’Alessio sono riprodotti e liberati Falco pellegrino, Cicogna bianca, Cavaliere d’Italia, Spatola, Mignattaio, Scoiattolo rosso (quello autoctono europeo), Upupa, Martin pescatore, Gheppio, Tuffetto…
L’avocetta e il Falco lanario sono allevati ma non ancora giunti alla fase del rilascio, se non occasionale. Anatre insolite, come la Moretta tabaccata, la Pesciaiola, il Codone, la Marzaiola e l’Alzavola sono reintrodotte allo stato semi-brado nell’Oasi.

Vi è stato inoltre realizzato un Centro di allevamento per le Farfalle e i Colibrì: fra la serra, popolata da centinaia di piante tropicali e una grande a voliera, si osservano i piccoli uccelli volare di fiore di fiore in fiore, in cerca di nettare e lepidotteri provenienti da allevamenti del Costa Rica e dell’Australia, come, originarie del Sudamerica, le Morfo, le piccole ma vivaci Eliconie, le celebri Monarca, capaci di migrare dal Canada al Messico, e vari Papilionidi; dell’Australia, le superbe Ornitoptere, dalle ali verde smeraldi, e le bellissime Ulisse. Nella serra vengono allevate e studiate anche le farfalle del genere Caligo, che in Sudamerica rappresentano il flagello principale delle coltivazioni di banani, divorate dai loro bruchi. I Salomon hanno però scoperto che in realtà preferiscono piante affini al banano, in particolare alcune strelitzie ed eliconie: stanno quindi studiando la possibilità di piantarle in siepi lungo le coltivazioni di banano, per attirare le deposizioni di Caligo e contenere così i trattamenti insetticidi impiegati nella bananicoltura, tra i principali responsabili della perdita della barriera corallina sulle coste caraibiche del Centro America.

Nel tempo, l’Oasi si è arricchita di molti altri ambienti particolari, dedicati a piante e animali di tutto il mondo. Sono suddivisi in due percorsi: europeo e tropicale.

Il PERCORSO EUROPEO

Offre la fedele ricostruzione dei luoghi umidi dell’Europa meridionale, ispirato in parte alle perdute Paludi Pontine. Si sviluppa intorno a una foresta, creata in quarant’anni e lasciata evolversi naturalmente. Comprende stagni, praterie, canneti, boschi, grandi alberi, tronchi caduti e lasciati a produrre felci, muschi e licheni. Vi vivono caprioli, anatre selvatiche, uccelli e pesci giunti spontaneamente, questo minuscolo paradiso.

Centinaia di nidi di Aironi, che ogni anno qui tornano dall’Africa, hanno dato origine a una preziosa “garzaia”; nelle paludi e negli stagni s’incontrano gru, fenicotteri selvatici, Aironi cenerini, la Cicogna bianca, la Spatola, il Mignattaio, il Cavaliere d’Italia, la Testuggine d’acqua e, nei boschi, lo Scoiattolo rosso.
Alcune grandi voliere sono dedicate alla riproduzione di uccelli di ripa, come Avocette e Beccacce di mare; poi Upupe, Gruccioni, Picchi e Rigogoli, il Martin pescatore, Astori e Sparvieri. In un recinto di ambientamento per le giovani Lontre, imparano a pescare. Infine, un percorso a pelo dell’acqua, che permette di osservare la veda la vita di Anatre tuffatrici, Carpe giganti, Storioni e Lontre, sia sott’acqua che sopra.

IL PERCORSO TROPICALE

Numerosi gli acquari e terrari dei rettili: il primo terrario è dedicato alle rane Dendrobates dell’Amazzonia, variopinte e velenosissime; due acquari, ai rari Scalari Altum e con i pesci Discus, anch’essi amazzonici; altri acquari e terrari, a specie particolarmente utili per capire i fenomeni evoluzionistici: ai pesci Anableps e Perioftalmi, ai limuli, animali affini ai ragni ma che somigliano a crostacei, a pesci che possono vivere per anni senz’acqua; altri ancora a tartarughe, alla Lucertola ocellata, una specie europea che può sfiorare il metro di lunghezza, alle Agalychnis, le raganelle dagli occhi rossi, nate nell’Oasi.

Nei terrari dei rettili sono raccolte specie particolari come i Dynastes, dal Sudamerica, gli Insetti foglia e stecco, le Mantidi, le Formiche tagliafoglia, la cui società è considerata la più complessa del mondo animale.

Nella serra principale crescono specie botaniche tropicali d’interesse per l’alimentazione e l’economia umana, come l’Albero del pane, quello del cacao, quello dei chiodi di garofano e molti altri, carichi di piante epifite fra cui orchidee, felci e Bromelie.

Nello stagno vivono un grande Gimnoto (l’anguilla elettrica, che si dice abbia dato a Volta l’idea per la pila), alcune Arowana, capaci di saltare oltre un metro fuor d’acqua, per catturare prede, e le Razze d’acqua dolce, che popolano le acque dell’Amazzonia.

In altri grandi acquari, Pirañas e i Caimani nani, i Pesci alligatore del Mississipi e l’Anaconda.
Nei terrari, l Pitone verde dell’Australia e Nuova Guinea, e il Boa verde americano. In due piccole paludi di acqua salmastra cresce un boschetto di mangrovie; un altro stagno, ospita i Pesci arciere, che con uno sputo possono abbattere un insetto fino a due metri fuor d’acqua.

Nella voliera degli Uccelli del Paradiso è ospitata una famiglia di Cicinnurus regius e in un altro laghetto alcuni Fenicotteri di Cuba, dai piumaggi rosa, magenta, rosso.

This post is also available in: English (Inglese)

Contatti

Castello di Sant'Alessio, Sant'Alessio con Vialone - 27016 Sant'Alessio con Vialone (PV)(PV)

0382 94139

http://www.oasisantalessio.org

Altre info

Adulti: 13 - Ridotti: bambini dai 3 ai 12 anni: 10 - Portatori di handicap in carrozzella: 10 - Accompagnatori di portatori di handicap in carrozzella: gratuiti - Anziani giorni feriali (da lunedì a sabato): 10

Da febbraio a novembre

Variabile a seconda del mese; l'ultimo ingresso è un'ora prima dalla chiusura. Portatori di handicap: l'Oasi è un parco naturalistico che può porre delle limitazioni. Suggeriamo di informarvi telefonicamente sulla percorribilità. Nell'Oasi non sono ammessi animali domestici, va vi sono spaziosi box all'aperto per cani.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione per fornirti una esperienza di navigazione personalizzata