Oasi WWF della Bòra
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L’Oasi della Bóra si trova nei Comuni di Villafranca di Verona e Povegliano Veronese, alla confluenza dei fiumi Tione dei Monti e Tartaro. Questo terreno pianeggiante, di 16 ettari, è di origine alluvionale e in passato è stato coltivato a cereali. La coltivazione, presente fino al 1991, ha privato l’intera area di qualsiasi tipo di vegetazione spontanea. Gli interventi successivi, sviluppati in collaborazione tra l’ente pubblico proprietario e il WWF, hanno mirato a ricostruire l’ambiente come era prima dello sfruttamento agricolo.
L’oasi ospita una porzione di paesaggio che ad oggi si è riusciti a strappare all’antropizzazione della pianura veronese. Trovano rifugio qui specie vegetali ed animali che sono sempre più a rischio. Il WWF ha lavorato duramente per riformare una associazione vegetale di specie autoctone sia per fini conservativi che didattici. Sono state messe a dimora oltre 500 piante tra alberi, arbusti e rampicanti appartenenti a 41 diverse specie. Tra le specie arboree si trovano Quercus robur (farnia), Ulmus campestris (olmo), Carpinus spp. (carpino), Acer spp. (acero), Fraxinus spp. (frassino), Alnus glutinosa (ontano), Tilia cordata (tiglio). GLi arbusti comprendono Coryluss avellana (nocciolo), Viburnum spp. (viburno), Crataegus monogyna (biancospino), Prunus spinosa (prugnolo) e molti altri. Per favorire la biodiversità sono state lasciate radure colonizzate da erbe e fiori selvatici, per dare nutrimento a farfalle, api e altri insetti; inoltre è stato ricavato un piccolo stagno, ricco di vegetazione acquatica, per favorire la riproduzione di insetti e anfibi.
Nell’Oasi trovano rifugio numerosi animali selvatici. Visitandola è possibile scorgere il martin pescatore, la gallinella d’acqua, il codibugnolo e la cinciarella oltre che il picchio rosso maggiore e il rigogolo. Sempre più frequente le presenze di rapaci diurni e notturni come la civetta, il gheppio e lo sparviere. Dei piccoli mammiferi, toporagni, talpe e arvicole, è possibile scorgere le tracce. Sono presenti rospo verde, rana di Lataste e raganella. I rettili sono rappresentati da lucertole, ramarri, bisce e biacchi. Le risorgive sono popolate da cavedani, piccoli lucci, spinarelli e “magnaroni”. Per valorizzare l’area dal punto di vista didattico il WWF ha sviluppato diverse strutture quali tabelle degli animali che frequentano e che, in alcuni casi, vivono nell’Oasi e installazioni particolari come la casa del riccio, l’hotel degli insetti e il giardino delle orchidee.
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