Oasi WWF di Policoro
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L’ Oasi dWWF di Policoro si trova in un Sito d’Importanza Comunitaria e in una Zona di Protezione Speciale (SIC-ZPS IT9220055) nei Comuni di Policoro e Rotondella (Mt).
Si estende per circa 21 ettari all’interno della Riserva Naturale Regionale e racchiude uno degli ultimi boschi allagati costieri del nostro Paese. Dei 1.600 ettari esistenti fino al 1931, ne restano appena 680 e la ridotta superficie rimasta  ancora esposta a sfruttamenti antropici e siccità.
Nell’Oasi di Policoro le pozze d’acqua vanno in secca sempre piùfrequentemente, causando la scomparsa di specie animali legate al bosco di pianura e la perdita di un ambiente oramai rarissimo in Italia. Nelle strutture dell’Oasi vengono curate anche molte tartarughe marine che rimangono impigliate nelle reti da pesca, o ferite da natanti.
Il territorio alterna una zona paludosa a canneti, il Pantano di Policoro, al bosco planiziale di Policoro, che conserva solo una piccola parte di una delle foreste planiziali più importanti dell’Italia meridionale: il Bosco di Policoroè ciò che resta dei due nuclei dei boschi del Pantano Soprano e del Pantano Sottano.
Nel 1931 vennero censiti 1600 ettari di bosco; oggi ne restano 680 e subiscono l’attività antropica e la siccità.
Fauna. Il Pantano di Policoro è un’importante area di sosta per numerosi uccelli migratori, di cui ne state censite circa 170 specie, tra cuil’airone bianco maggiore (Casmerodius albus), l’airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), il chiurlo maggiore (Numenius arquata) e la spatola (Platalea leucorodia).
Tra i rapaci vi abitano l’allocco (Strix aluco), il barbagianni (Tyto alba), la civetta (Athene noctua), il falco di palude (Circus aeruginosus), il gheppio comune (Falco tinnunculus), il nibbio bruno (Milvus migrans), il nibbio reale (Milvus milvus) e la poiana (Buteo buteo).
Nel canale è stata di recente accertata la presenza della lontra (Lutra lutra), specie a rischio estinzione, mentre sugli argini pesca il martin pescatore (Alcedo atthis).
Degne di nota le popolazioni di tartarughe: sono presenti la tartaruga comune (Caretta caretta), la tartaruga di terra (Testudo hermanni) e la tartaruga palustre (Emys orbicularis). Il Centro recupero animali selvatici dell’oasi il WWF cura le tartarughe marine in difficoltà.
Nel bosco vivono oltre 2000 specie animali. Tra i mammiferi che popolano la riserva ci sono la faina (Martes foina), la martora (Martes martes) e il tasso (Meles meles).
Tra i rettili, oltre alle tartarughe, si segnalano il biacco (Coluber viridiflavus), il cervone (Elaphe quatuorlineata) e l’orbettino (Anguis fragilis).
Tra gli insetti è presente il raro coleottero Rosalia alpina, specie di interesse comunitario particolarmente vulnerabile, motivo d’istituzione del SIC e della zona di protezione speciale. Le specie di coleotteri presenti nella Riserva rappresentano il 20% delle specie italiane.
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