Oasi WWF Stagni di Casale
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L’Oasi Stagni di Casale si trova nel Comune di Vicenza e fa parte di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT3220005), oltre che essere una Zona di Protezione Speciale (ZPS IT3220005). Quest’area di 24 ettari è un residuo del paesaggio caratteristico delle zone umide, un tempo più estese e oggi sostituite dal cemento. Istituita nel 1998, è oggi gestita dal WWF in collaborazione con il Comune di Vicenza. Questi stagni, un tempo sfruttati per l’attività di escavazione di sedimenti argillosi, si sono in seguiti ripopolati. La presenza di vasche scavate a profondità differenti ha favorito una interessante diversificazione ambientale. Oggi infatti l’area si presenta come un mosaico di superfici perennemente inondate e prive di vegetazione, aree coperte da vegetazione erbacea palustre (in particolare canneto), boschi igrofili di Salix spp. (salice), arbusteti mesoigrofili, incolti e prati ruderali, siepi campestri.
Nelle zone dove l’acqua è più profonda cresce una vegetazione per lo più composta da Pharagmites australis (cannuccia palustre) e Typha, oltre che piante di palude come il Iris pseudacorus (giaggiolo palustre), Alisma plantago-aquatica (la mestolaccia) e Lycopus europaeus (l’erba-sega comune). Intorno agli stagni sono presenti esemplari arborei di Salix alba, Salix cinerea, Salix purpurea, Populus nigra e Populus alba. Nelle zone più asciutte cresce ciò che rimane della vegetazione boschiva che un tempo popolava l’intera pianura: esemplari di Quercus robur (farnia), Acer campestre (acero campestre), Ulmus minor (olmo) ealtre specie arboree in associazione ad arbusti di Cornus sanguinea (sanguinella), Sambucus nigra (sambuco), Viburnum opulus (pallon di maggio) e Rosa arvensis (rosa selvatica).
La fauna comprende specie rare come il Panurus blarmicus (basettino), l’Emberiza schoeniclus (migliarino di palude), l’Ixobrychus minutus (tarabusino), il Botaurus stellaris (tarabuso), l’Acrocephalus scirpaceus (cannaiola) e il Remiz pendulinus (pendolino). Tra le specie avifaunistiche interessanti, invece, troviamo il Dendrocopos major (picchio rosso maggiore) e il Picus viridis (picchio verde).
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