Parco della Murgia Materana

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Per tutelare l’insieme dei valori storici, naturalistici e agricoli del territorio nel 1990 la Regione Basilicata ha istituito il Parco della Murgia Materana, che nel 1998 è diventato operativo con la costituzione dell’Ente di Gestione del Parco. Il Parco si estende per oltre 8.000 ettari, nei quali vi sono i Comuni di Matera e Montescaglioso.
Nel 2005 ha ottenuto la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 ed ha avviato le procedure per l’adesione al regolamento di certificazione dell’Unione Europea, EMAS, e sono stati approvati il Piano del Parco e le norme tecniche per la gestione del territorio che è stato suddiviso in varie zone sottoposte a diverse tipologie di tutela.
Nella prima area è prevista la conservazione integrale degli aspetti naturalistici e storici, con un divieto assoluto di sviluppo delle attività produttive ed un sistema di accesso controllato.
Nella seconda area è possibile condurre le attività agricole già preesistenti mentre gli aspetti naturalistici e storici sono sottoposti a una forte tutela.
Una terza area è finalizzata al recupero e alla ricostituzione degli aspetti naturalistici e del paesaggio rurale ed  sottoposta ad un controllo delle attività produttive ed edilizie.
La quarta area, definita “preparco”, ha la finalità di proteggere con un controllo sulle attività e l’ambiente, le zone più importanti del Parco.

LA RICERCA E ALTRE ATTIVITA’ DEL PARCO
Il Parco realizza attività di ricerca, studio e promozione per la valorizzazione del proprio patrimonio naturalistico e culturale. Sostiene le attività agricole ed il turismo grazie a un accordo stabilito con il Ministero dell’Agricoltura nel 2005. Ha realizzato il catalogo della flora, è in completamento la lista degli insetti, ed  stato avviato il censimento sulla fauna. Inoltre ha pubblicato l’elenco delle masserie (antichi insediamenti agricoli) esistenti nell’area protetta ed è in completamento il SITA (Sistema Informatico Territoriale Ambientale) che cataloga il patrimonio rupestre e l’elenco delle chiese in grotta realizzato con il GPS, il controllo delle coperture boschive e delle trasformazioni in atto sul territorio.
Per promuovere l’area protetta e diffondere la consapevolezza nelle comunità locali sullo sviluppo sostenibile, il Parco realizza molti eventi culturali, con un ricco calendario di iniziative (come “Parco Murgia Festival”), che comprendono escursioni, convegni e seminari di studi, animazione teatrale e musicale nelle grotte, e altro ancora.
L’Ente Parco è anche impegnato con altri Paesi europei con progetti di tutela ambientale e culturale. Con le università della Grecia e di Cipro ha per esempio avviato un progetto sostenuto da risorse dell’Unione Europea dedicato alla conoscenza del patrimonio storico-artistico bizantino del mediterraneo, un progetto sulla sicurezza del patrimonio rupestre, e con l’Unione Europea il progetto LIFE Natura per il ripristino delle coperture boschive in aree danneggiate da incendi.

L’altopiano della Murgia e i Sassi di Matera
Il territorio è prevalentemente formato da grandi affioramenti calcarei, la Murgia (nome di origine araba), il cui strato più superficiale è costituito da rocce tenere emerse dal mare da 5 a 2 milioni di anni fa, profondamente inciso da canali e torrenti (le Gravine), formate dall’erosione dell’acqua e del vento. La geomorfologia del luogo e la scarsa piovosità hanno dato origine alla macchia mediterranea, tipica degli ambienti aridi. L’asprezza del territorio e l’inaccessibilità di alcune aree hanno permesso la conservazione di endemismi botanici di notevole importanza.
Sull’altopiano della Murgia si rintracciano ben 923 specie botaniche, numerose specie di insetti, fauna ed avifauna di notevole importanza. L’ambiente è per esempio essenziale per la sopravvivenza del falco grillaio (Falco naumanni), il più piccolo tra i rapaci, che concentra in questo territorio gran parte degli individui presenti in Europa.
In un ambiente così complesso l’uomo ha sviluppato una notevole capacità di adattamento che ha prodotto gli insediamenti rupestri.
Altrettanto particolari sono i famosi Sassi di Matera, insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo, a partire dalla preistoria. Intorno all’anno Mille, vi vengono realizzate le straordinarie chiese rupestri, a imitazione di quelle diffuse in Anatolia e Siria: le più importanti sono Santa Lucia alle Malve, complesso rupestre che anticamente ospitava una comunità monastica, il Convicinio di S.Antonio un comprensorio costituito da 4 cripte rupestri, Santa Maria di Idris sulla sommità dell’omonima rupe, Santa Barbara, San Pietro Barisano con la facciata e il campanile in muratura ma il corpo centrale quasi completamente scavato nella roccia. Difficile distinguere le influenze: si trovano iconostasi ortodosse in chiese a pianta latina. Gli affreschi sono meno rigidi di quelli degli anacoreti dell’Asia minore, le madonne meno regine e pi popolane. Nel 1964 il celebre regista Pier Paolo Pasolini vi ambientò il film “Il Vangelo secondo Matteo”.
Dal 1993 i Sassi e l’altopiano della Murgia sono iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, primi luoghi dell’Italia meridionale a essere inseriti.

 

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Contatti

Via Sette Dolori, 10 - Matera(MT)

0835 336166

http://www.parcomurgia.it/

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