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A pochi passi da Catania, nella cittadina di Riposto, sorge il Parco delle Kentie, un giardino botanico di 9000 mq che comprende un museo didattico e una serra. Fin dall’Ottocento, molti studiosi anche stranieri si interessarono alla flora e fauna di questo territorio: come Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz, detto Rafinesque, biologo e archeologo statunitense di origine franco-tedesca, che nel 1813 stilò un elenco delle specie più rappresentative dell’Etna.
Dove oggi sorge il giardino, fino agli anni Sessanta del Novecento c’erano i vivai del Giardino Allegra ed il luogo era meta di visita da parte di scolaresche e studiosi; dato l’interesse per la zona fu dunque istituito il parco delle Kentie.

IL GIARDINO

Il giardino posa su un substrato d’origine alluvionale che, in zona, prende il nome di chiancone. Il fiore all’occhiello del giardino è la presenza di 100 esemplari di kentie (Howea forsteriana) che raggiungono i 10 metri di altezza, piantate ai primi del Novecento. Vi sono inoltre molte altre palme appartenenti del genere Phoenix.

Il museo comprende una raccolta di fossili, un erbario che raccoglie i campioni di specie etnee e specie della Sicilia orientale, tra cui una sezione dedicata allecrittogame, per la maggior parte alghe e pteridofite.

Vi sono inoltre raccolte di specie legate ad usi culinari e medicamentosi, e una collezione di 50 specie spontanee a uso alimentare in Sicilia, appartenenti alle famiglie delle Boraginaceae, Chenopodiaceae, Ranunculaceae, Leguminosae, Capparidaceae, Compositae, Portulacaceae: tra queste, Silene vulgaris, Brassica fruticulosa, Asparagus acutifolius, Rumex scutatus e Sonchus oleraceus.

Accanto all’edificio adibito a museo, si trova la serra che ospita palme meno rustiche rispetto a quelle coltivate all’esterno, provenienti dalla giungla tropicale.

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