Parco di Belloluogo
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Ancora in fase di realizzazione, su una vasta area di proprietà pubblica, il Parco urbano della Torre di Belloluogo è caratterizzato dalla presenza di un monumento storico-artistico della Città di Lecce risalente almeno al XIV secolo, all’epoca di Maria d’Enghien, la leggendaria Contessa di Lecce e Regina di Napoli.
Per molti secoli la Torre di Belloluogo ha mantenuto la sua antica connotazione artistica, ambientale e paesaggistica. Situata sopra un banco di roccia calcarea e -per ragioni difensive e militari- la sua costruzione è circondata ed isolata dal terreno circostante da un vasto fossato ricolmo d’acque sorgive in tutte le stagioni. Al suo interno conserva alcune stanze e un’interessante cappella riccamente affrescata. Gli affreschi, della fine del XIV secolo, raffigurano scene della vita di Santa Maria Maddalena, i quattro evangelisti, un Cristo benedicente e sette profeti.
Alla fine del XIV secolo viene arricchita da una piccola cappella absidata, situata al primo piano, con una volta lunettata dipinta di azzurro. Nelle dieci scene, disposte sulle pareti, si narrano le “Storie della Maddalena”, il cui culto fu introdotto nel Regno di Napoli dagli Angioini.
La torre fu sede della Zecca e nel fossato, poi colmato, veniva allevato l’orso, simbolo araldico della Casa Orsini del Balzo. Intorno alla torre vi era un ampio parco di 40 ettari, in parte di uso privato, in parte pubblico, destinato a luogo di fiere, feste, mercato e passeggiate. Negli anni 1458-1461 la Torre divenne carcere per alcuni prigionieri che incisero le loro “lamentazioni” sulle pareti della fortezza.
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