Parco di Colfiorito
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Il Parco di Colfiorito è il più piccolo Parco Regionale dell’Umbria. È stato istituito nel 1995 con lo scopo di salvaguardare l’omonima palude che, per il suo ecosistema, ne rappresenta la parte più significativa.
Negli anni Settanta ci si è resi conto dell’importanza naturalistica e fitogeografica del bacino: il botanico Francesco Pedrotti, dell’ateneo di Camerino, fece quindi una prima richiesta di protezione della palude nel 1969, proponendola come Riserva Naturale Gguidata, sulla base dell’inventario dei biotopi da tutelare in Italia. Il parco venne infine tutelato e salvaguardato da una legge regionale.
La flora (termine con il quale s’intendono solo le piante vascolari, escludendo quindi vegetali come alghe, funghi, muschi e licheni), presenta un paesaggio molto vario e composto da diversi tipi di vegetazione:
Vegetazione lacustre:
caratterizzata dalla ninfea bianca (Nymphaea alba) e da altre idrofite natanti o sommerse come il millefoglio d’acqua (Myriophyllum verticillatum, Myriophyllum spicatum), la Brasca d’acqua (Potamogeton crispus, Potamogeton pusillus, Potamogeton lucens), l’erba-vescica (Utricularia vulgaris) specie carnivora come poche altre in Italia, e altre comunità più piccole come quella della geofita rizomatosa Polygonum amphibium.
Vegetazione palustre:
domina la cannuccia di palude, seguita da scagliola palustre, gramignone maggiore, lisca maggiore, lisca a foglie strette, scirpo e giunchina.
Vegetazione delle praterie palustri:
dominano carici (Carex gracilis, Carex elata, Carex riparia), Ranunculus lingua, Iris pseudacorus, Butomus umbellatus.
Vegetazione delle praterie umide:
caratterizzata da Ranunculus velutinus, Hordeum secalinum, Deschampsia cespitosa e Carex distans.
Vegetazione delle praterie torbose:
a seguito di una drastica riduzione dovuta negli anni Sessanta ad interventi come piantagioni di pioppi, asportazioni di torba e arature, è ora localizzata solo a sud-ovest della palude in piccole aree con risorgive e strati di torba. Comprende Carex panicea, Carex acuta, Carex hirta, Anacamptis laxiflora, Epipactis palustris, Eriophorum latifolium, Ophioglossum vulgatum, Menyanthes trifoliata, Equisetum palustre, Centaurea jacea, Valeriana officinalis.
Vegetazione dei pascoli:
formata in prevalenza di forasacco eretto (Bromus erectus) e il falascone (Brachypodium rupestre), comprende anche Briza media, Luzula multiflora, Trifolium pratense nelle zone più fresche e in piano, e Asperula purpurea, Eryngium amethystinum, Centaurea rupestris nelle zone più soleggiate e in pendenza.
Vegetazione arbustiva:
prevalgono prugnolo (Prunus spinosa), la fusaggine (Euonymus europaeus), lo spinocervino (Rhamnus cathartica) e il biancospino (Crataegus spp.) seguite da ginestra, ginepri (Juniperus oxycedrume, Juniperus communis) e il raro Cytisus sessilifolius.
Vegetazione boschiva di caducifoglie:
prevalgono il carpino nero (Ostrya carpinifolia), il cerro (Quercus cerris) e l’acero d’Ungheria (Acer opalus subsp. obtusatum).
Colture agrarie:
comprendono la Patata rossa e le lenticchie, cereali ed altri legumi come ceci e fagioli.
Fra le infestanti delle colture si trovano invece il papavero (Papaver rhoeas), la camomilla fetida (Anthemis cotula) e il fiordaliso (Centaurea cyanus).
Colture forestali di Conifere:
prevale pino nero (Pinus nigra).
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