Parco Nazionale del Pollino – Boschi del Parco del Pollino
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Il Parco Nazionale del Pollino, che prende il suo nome dall’omonimo massiccio, è la più grande area protetta presente in Italia. Istituito nel 1988, si estende su una superficie di 192.565 ettari, di cui 103.915 sul versante calabro ed i restanti in quello lucano, abbracciando le provincie di Potenza, Matera e Cosenza e 56 comuni.
Le caratteristiche geo-morfologiche del territorio presentano differenze in base alla Regione di appartenenza: il Monte Pollino, con la sua altezza di 2248 m, mostra infatti un versante aspro verso la Calabria e più dolce e boscoso verso la Basilicata.
La flora. Il territorio lucano, che nella zone più basse racchiude la fiumara del Sinni e il Lago di Monte Cotugno, comprende praterie aride, che lasciano via via il posto a cespuglieti e boschi prevalentemente di latifoglie. Sopra gli 800-1.000 metri si possono incontrare le faggete (a volte associate all’abete bianco) alle quali, a quote più elevate, subentra il pino loricato (Pinus leucodermis – Pinus heldreichii), specie rarissima in Italia, emblema del parco, in grado di adattarsi agli habitat più duri. Anche il territorio calabro, solcato dal torrente Raganello, racchiude simili formazioni vegetali, ma con una presenza più rilevante di formazioni xerofite e leccio (Quercus ilex). La vegetazione del Parco è ricca e varia: tra le specie arboree presenti si ricordano l’abete bianco (Abies alba), sette specie di aceri (Acer spp.), il faggio (Fagus sylvatica), il pino nero (Pinus nigra), il tasso (Taxus baccata) nonché querce (Quercus spp.) e castagni (Castanea sativa).
Durante i mesi primaverili sbocciano orchidee selvatiche, viole, campanule e genziane, mentre in estate prevalgono le piante officinali e aromatiche, nonché il raro giglio rosso (Lilium bulbiferum). Non mancano frutti di bosco, tra cui lamponi e fragoline (Fragaria vesca), e specie arboree spontanee, come mele selvatiche e ciliegi. Da non perdere la Serra delle Ciavole, dove si trova un vero è proprio “cimitero di pini loricati”, dai ceppi enormi e dai tronchi contorti e scheletrici.
La fauna. Nel Parco del Pollino vive il rarissimo scoiattolo nero meridionale, presente solo qui.Per incontrarlo si possono, per esempio, tentare gli itinerari del Monte Pollinello o di Timpa della Capanna.
Da fare. Numerosi i corsi d’acqua all’interno del Parco, alcuni con proprietà termali. Per gli amanti del canyoning ci sono anche le Gole del Raganello, percorribili in gommone e kayak. Magnifica la salita al Monte Pollino (2.248 metri di altezza,) da cui si gode una magnifica vista .
Tra gli usi e costumi locali sicuramente vanno ricordate le feste religiose e profane, legate alla cultura agricola-pastorale, che fungono, durante vari periodi dell’anno, da richiamo per migliaia di fedeli. Tra le più importanti vi sono la festa del Falcetto di San Paolo Albanese e i riti di maggio, nonché le celebrazioni legate alla Madonna del Pollino.
Nei dintorni. Si consiglia una visita alla Grotta del Romito a Papasidero, in provincia di Cosenza, dove sono stati rivenuti graffiti di grande interesse archeologico.
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