Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone – Riserva Naturale di Valle Santa Croce e Alta Valle del Curone
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Il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone è un’area naturale protetta della Lombardia nel territorio di Merate, nella Brianza lecchese. Coincide con l’estremo lembo verde, ricco di elementi naturali, di quest’ultima, compenetrandosi con la pianura agricola ed industriale, ai bordi delle ultime propaggini dell’area metropolitana milanese.
Ricopre una superficie di circa 2741 ettari, interessa, in tutto o in parte, undici Comuni: Merate, Cernusco Lombardone, Lomagna, Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Perego, Rovagnate, Sirtori, Viganò.
Il Parco non è quindi una riserva integrale, bensì un’area molto diversificata in cui sono presenti, oltre a zone di rilevante interesse ambientale, anche centri urbani, insediamenti produttivi, aree destinate all’agricoltura e all’allevamento accanto a monumenti architettonici di grande valore artistico e culturale.
Il paesaggio del parco vede pertanto alternarsi terrazze coltivate, colline erbose, boschi, cascinali, chiese antiche, paesi e cittadine. La parte settentrionale ha un aspetto più aspro con rilievi collinari e valli con versanti ripidi e comprende la Riserva Naturale di Valle Santa Croce e Alta Valle del Curone, è ricoperta da estese superfici boscate. Nella zona collinare di Montevecchia, prevalentemente terrazzata, si praticano invece la viticoltura, la coltura vivaistica e la coltivazione di piante aromatiche. La zona meridionale del Parco è perlopiù pianeggiante, formata da depositi trasportati a valle dalle acque di fusione dei ghiacciai ed è caratterizzata da colture tipicamente di pianura.
Nella Riserva Naturale nascono due torrenti importanti per l’idrologia dell’area: il torrente Curone e il torrente Molgoretta che percorrono da nord a sud tutto il Parco.
I boschi. La maggior parte del territorio del Parco è ricoperta da boschi.
Il bosco Valle del Curone – Valle Santa Croce – Viganò, in particolare, rappresenta l’ultima superficie forestale di considerevoli dimensioni in continuità con i boschi prealpini, essendo interrotta, verso nord, soltanto da percorsi stradali e modesti insediamenti.
Nelle zone più alte ed assolate si trovano i boschi quasi puri di rovere (Quercus petraea) e roverella (Quercus pubescens), in associazione con carpino nero (Ostrya carpinifolia) e orniello (Fraxinus ornus). Verso valle si incontrano invece boschi di farnia e carpino bianco, spesso associato il ciliegio selvatico (Prunus avium). Nella zona settentrionale vi sono estesi castagneti – perlopiù in pessime condizioni a causa del “cancro del castagno” -ma sui versanti più assolati il castagno (Castanea sativa) si alterna alla rover (Quercus petraea).
Nelle zone più umide, come lungo il torrente Curone, crescono carpino bianco (Carpinus betulus), l’ontano nero (Alnus glutinosa), più sporadicamente il pioppo (Populus alba), il platano (Platanus sp.), e nella Valle del Curone, vicino alle sue sorgenti, in una zona dal microclima fresco e molto umido, anche il faggio (Fagus sylvatica).
Nelle zone pianeggianti meridionali e nei boschi più degradati della collina domina incontrastata l’esotica robinia (Robinia pseudoacacia). La maggior parte dei boschi del Parco sono di proprietà privata, per cui molti di essi vengono gestiti al fine di ottenere legname.
Dall’istituzione dell’area protetta, si attua una gestione controllata delle zone boschive, con interventi volti alla conservazione e alla ricostituzione della vegetazione in equilibrio con l’ambiente.
Nel Parco è presente una rete di percorsi per la fruizione di circa 60 chilometri, di cui buona parte su sentieri e piste forestali, segnalati e curati dall’Ente Parco. Quest’ultimo è pronto ad assegnare un contributo ad associazioni e privati cittadini che intendano impegnarsi per la manutenzione ordinaria di parte di tali sentieri.
Comprende un Centro Visite, a Cascina Butto, e un Centro Parco, a Ca’ del soldato, dove si trova un piccolo museo. In entrambi i centri vi sono a disposizione guide ecologiche volontarie.
On-line è disponibile (Archivio floristico del Parco) per la consultazione la sezione del sito dedicata alla flora del Parco, a cura di Milena Villa (Guardia Ecologica Volontaria) che comprende centinaia di specie catalogate ed è in continuo aggiornamento.
La flora. Nel Parco sono state individuate oltre 1000 specie erbacee e legnose, alcune pregiate. Il loro elenco è pubblicato a link http://www.parcocurone.it/ambiente/flora/specie.php
A seguito della raccolta indiscriminata perpetrata negli anni e della continua trasformazione dei terreni, alcune sono oggi a rischio di estinzione e pertanto oggetto di protezione. Il loro elenco è pubblicato sul link http://www.parcocurone.it/ambiente/flora/vietate.php
La fauna. Nel Parco sono presenti 26 specie di mammiferi, tra cui 8 specie di pipistrelli. Tra i mammiferi vi sono la volpe, la donnola e la faina, tra i roditori che abitano i boschi, il ghiro, il moscardino, l’arvicola il topo selvatico, lo scoiattolo, recentemente reintrodotto. Tra gli insettivori, il riccio, la talpa e il toporagno. Presente anche la timida lepre. Tra gli uccelli, molti dei quali tutelati a livello nazionale ed internazionale, si incontrano, nei luoghi con vegetazione cespugliosa e arbustiva specie rare come l’occhiocotto, il canapino, la sterpazzola, lo zigolo nero e l’averla piccola; nei boschi maturi la balia, l’elegante upupa, il frosone, il rampichino e il picchio muratore.
Sono inoltre presenti i rapaci diurni come la poiana, il falco pecchiaiolo e il lodolaio, e notturni come l’allocco, la civetta, l’assiolo e il gufo comune.
Vi sono state identificate 9 specie di anfibi (tra cui salamandra, rospo, rana, rospo e la rana di Lataste, considerata in pericolo di estinzione su scala globale) e 8 di rettili (fra cui lucertola, ramarro, saettone e la biscia natrice tassellata).
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Contatti
Sede dell'Ente per la Gestione del Parco: Loc. Butto 1 - 23874 Montevecchia (LC)(LC)
Tel. +39 039 9930384
http://http://www.parcocurone.it
Altre info
Uffici sede amministrativa dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 12,30. Il Centro Visite, a Cascina Butto, dove si trovano le guide ecologiche volontarie, è aperto la domenica, orario invernale (ora solare): 14 - 17; orario estivo (ora legale) 14- 17:30 . Il Centro Parco, presso Cà del Soldato, dove vi sono altre guide ecologiche, è aperto la domenica, orario invernale (ora solare) 9-12: e 14-17; orario estivo (ora legale) 9-12,30 e 14-17,30 . Il museo presente è aperto con gli stessi orari anche il sabato.