Parco Regionale Veneto del Delta del Po
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ll Po, il fiume più lungo d’Italia, con i suoi 650 chilometri attraversa la pianura Padana fino all’Adriatico, dove sfocia a delta, dando vita ad una delle più vaste zone umide europee e del Mediterraneo che si estende per 786 kmq, di cui oltre 160 sono valli e lagune.
Nel Delta si distinguono vari ambienti, ognuno con caratteristiche peculiari: le dune fossili, corpi sabbiosi e mobili che subiscono spostamenti lenti mano a mano che il vento spinge la sabbia; le golene, cave abbandonate o anse del Po dove la corrente arriva solo durante le piene, ambiente ricco di vegetazione e rifugio per numerose specie di uccelli; le valli da pesca, un ambiente salmastro dove l’afflusso di acqua dolce e salata è regolato artificialmente da chiuse; le lagune e sacche, un bacino di acqua salmastra delimitato verso il mare da cordoni di dune sabbiose o scanni e, dalla parte del fiume, da barene, banchi di limo o sabbia sommersi periodicamente dalle maree. Nei punti dove il mare riesce a penetrare si formano le sacche, uniformi distese d’acqua salata a fondale basso dove si allevano cozze e vongole.
FLORA
Nelle zone asciutte domina il leccio (Quercus ilex), il frassino ossifilo (Fraxinus angustifolia), il pioppo bianco (Populus alba) e l’olmo comune (Ulmus minor) crescono invece nelle depressioni interdunali, dove soprattutto in inverno l’acqua ristagna a lungo. Sulle dune più antiche e livellate dal tempo, trova spazio la tipica formazione boschiva di pianura: farnia (Quercus robur) e carpino comune (Carpinus betulus). Attorno, sulle creste dunali (i cosiddetti “staggi”), si sviluppa un rigoglioso bosco di pioppo bianco, salice bianco (Salix alba) e frassino ossifillo, specie arboree legate agli ambienti umidi e ripariali.
Differenti invece sono le zone umide, caratterizzate da una ricca vegetazione palustre. Su argini e sponde delle acque dolci troviamo salici e pioppi, mentre ciuffi di carice spondicola (Carex riparia), i fiori di vilucchio bianco (Calystegia sepium) o le inflorescenze di giunco (Butomus umbellatus) colonizzano i prati circostanti. Le aree dove l’acqua è poco profonda, ospitano il canneto che si accompagna spesso alle tifa (Typha angustifolia) e al falasco (Cladium mariscus). Dove la profondità aumenta, si trova la lisca lacustre (Schoenoplectus lacustris), la ninfea bianca (Nymphaea alba) e il nannufaro (Nuphar luteum). Le zone umide salmastre sono invece caratterizzate dalla presenza di tamerici (Tamarix gallica), lattuga di mare (Ulva lactuga), astro marino (Astro tipolium) e la nota canna di palude (Phragmites australis). La parte di spiaggia più vicina al mare è colonizzata da cespi erbacei di ruchetta di mare (Cakile maritima), nappola italiana (Xanthium italicum) e elicriso (Helichrysum italicum).
FAUNA
La laguna è il luogo d’elezione per gli uccelli, sia stanziali che migratori, e per pesci e molluschi. Tra le 370 specie di uccelli nidificanti, migratori e svernanti regolari si trovano lungo il fiume l’airone cinerino (Ardea cinerea), gli svassi (Podiceps cristatus) e i cormorani (Phalacrocoras carbo). I canali e le golene sono gli ambienti più ricchi di specie per l’ampia varietà di situazioni che presentano. Tra i canneti nidificano specie come l’airone rosso e il falco di palude (Circus aeroginosus), e vi si rifugiano e nutrono alcuni passeriformi come il basettino (Panurus biarmicus), il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus), e l’usignolo di fiume (Cettia cettii).
Durante le migrazioni e in inverno questi specchi d’acqua si popolano di migliaia di folaghe (Fulica atra) e di varie specie di anatre: anatre tuffatrici, come moretta (Aythya fuligula) e anatre di superficie, come germano reale (Anas platyrhynchos), il codone (Anas acuta), marzaiola, mestolone (Anas clypeata) e Anas penelope).
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Contatti
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