Quercia o Quercione delle Checche
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Quercus pubescens (Fagaceae), roverella
Questa meravigliosa quercia solitaria, ha una circonferenza di 4.65 m, un’altezza di 22 m e 360 anni di età.
Le sue dimensioni non sono così incredibili come quelle di altre roverelle ma quello che colpisce il visitatore è la maestosità della sua chioma, i grossi e lunghi rami corrono paralleli al terreno formando una chioma che quasi lo tocca, più ampia dell’altezza dell’albero.
Nell’agosto del 2014 un grosso ramo si è staccato dalla roverella, la Società Italiana di Arboricoltura è subito intervenuta per curare la ferita. Nonostante questo brutto episodio l’albero monumentale si trova in buone condizioni di salute e continua a regalarci la sua stupenda chioma ogni anno.
Il nome “delle checche” deriva da “checca” o “cecca” che in dialetto toscano indica le gazze.
La grande quercia è anche conosciuta come la quercia delle streghe, in quanto in passato, secondo le leggende, era luogo di appuntamento per i riti sabbatici.
La vecchia roverella è stata testimone della Seconda Guerra Mondiale e in particolare nel 1944 ci fu proprio in questo luogo, lo scontro tra le forze partigiane e i fascisti.
A pochi metri dall’albero purtroppo corre una strada, per questa ragione qualche anno fa i rami che vi finivano sopra sono stati tagliati, rovinando in parte la perfetta chioma del patriarca.
Come raggiungerla:
Si attraversa tutta la Val d’Orcia percorrendo la strada provinciale che da Bagno Vignoni porta a Radicofani. La roverella si trova nel comune di Pienza (FI) poco lontano dall’azienda agricola “Le checche”, sulla destra della strada che proviene dalla via Cassia.
Scheda botanica della roverella:
La specie possiede un vasto areale, la zona centrale di questo areale si concentra nella parte meridionale dell’Europa.
In Italia la roverella è presente in tutte le regioni.
La specie è eliofila e xerofila, resiste alle basse temperature ma richiede alte temperature nel periodo estivo. Cresce tra i 200 e gli 800 m di quota sui versanti esposti a sud.
Vegeta in boschi e arbusteti aridi.
Al nord della penisola, su terreni calcarei, rocciosi e ben drenati, si associa con orniello, carpino e pino nero. Al centro e al sud si limita a crescere nella parte bassa delle leccete e nella parte alta delle cerrete e dei rovereti.
Il legno della specie è più duro e più pesante delle altre querce, le fibre tendono a staccarsi e per questo risulta meno lavorabile di farnia e rovere, è un ottimo combustibile e produce un ottimo carbone.
FOTO:
http://www.castellodispedaletto.it/pagine/I/cosa-fare/art000061/La-Quercia-delle-Checche
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53026 Pienza(SI)