Ramassin della Valle Bronda
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Questa piccola susina blu-violetta, conosciutissima in Piemonte, con svariati nomi dialettali è invece è pressoché sconosciuta nelle altre regioni italiane. Il nome, di origine appunto dialettale, traduce il nome della varietà cosiddetta damaschina, che si rifà a sua volta alla città siriana di Damasco, località originaria di coltivazione. Sono colture molto rustiche, vengono utilizzate da sempre come piante colonizzatrici nei terreni più impervi e difficili.
Nel Monviso la coltivazione è così antica che non esiste alcuna documentazione specifica in merito, tranne alcune testimonianze negli archivi comunali del saluzzese. Nella valle Bronda, in particolare, viene coltivata in una valletta a pochi chilometri da Saluzzo. Il microclima particolare e i terreni collinari al di sopra dei 500 metri di altitudine, straordinariamente vocati, garantiscono ogni anno un raccolto eccellente.
La raccolta viene effettuata ai primi di luglio, quando i frutti – molto delicati – hanno raggiunto la maturazione. Questa susina è buona fresca, ma è ottima anche essiccata, trasformata in confettura, oppure cotta e conservata per l’inverno in barattoli di vetro.
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Saluzzo(CN)