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La Riserva Naturale Foce dell’Isonzo rientra in un progetto di rinaturazione dell’area per salvaguardare la biodiversità a rischio di estinzione.
La foce dell’Isonzo nasce sulle Alpi Giulie e comprende un’area di circa 2400 ettari, situata lungo gli ultimi 15 km del corso del fiume, inclusa la zona del Caneo e l’isola della Cona.
Nella Riserva crescono oltre 640 le specie  spontanee qui presenti. Nella parte settentrionale si sviluppano lembi di prato magro a Chrysopogon gryllus e diverse specie di orchidee selvatiche (Ophrys holoserica, Anteriorchis coriophora, Orchis militaris, Anacamptys pyramidalis) e altre piante rare quali Astragalus onobrychis, Gypsophyla repens, accompagnati da ambienti di palude e boscaglie di salici (Salix elaeagnos e Salix purpurea) e pioppi neri (Populus nigra).
Nella zona della Cona, in cui, per questioni di carattere morfologico, le acque marine e dolci si alternano anche bruscamente, sono invece presenti canneti di Phragmites australis e Typha angustifolia, stagni temporanei con tappeti di alghe e popolamenti di Ranunculus circinatus, praterie semiallagate e pascolate a Bolboschoenus maritimus e Eleocharis palustris, prati a Scirpoides holoschoenus e Carex elata, arbusteti a Prunus spinosa e boschetti a Fraxinus angustifolia, vaste praterie di Juncus maritimus con Limonium vulgare e Puccinellia festuciformis, Spartina maritima e Salicornia veneta, Artemisia coerulescens e nula crithmoides.
La zona del Caneo presenta invece una maggiore estensione dei canneti.
Infine, la zona formata da bassi fondali marini sempre sommersi, che ospitano praterie di erbe marine (Zostera noltii in acque salate poco profonde, Zostera marina in acque più profonde ma meno salate, Cymodocea nodosa in acque profonde più salate).

La Riserva è anche un luogo ideale per il birdwatching, infatti è segnalata la presenza di un elevatissimo numero di specie di uccelli legate alla zona umida. È inoltre possibile effettuare delle escursioni, anche a cavallo con la razza Camargue. La Riserva ospita razze equine e bovine che pascola in uno stato semi-brado, diventato un importante strumento di gestione e controllo della vegetazione finalizzato alla conservazione di habitat e specie, sia vegetali che animali.  I cavalli presenti nella Riserva sono divisi in 3 branchi: i soggetti in addestramento e adibiti al lavoro (con il bestiame e per il turismo equestre), i riproduttori ed i puledri dell’anno, le femmine non in riproduzione.
È anche possibile fermarsi durante la notte, grazie alla presenza di casoni adibiti a strutture per dormire.

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